Eravamo
tutti lì in attesa di segnali dagli adiani, ma il tempo passava e
non succedeva nulla; eravamo consci di non poter pretendere che dopo
tanto tribolare, la cosa si risolvesse in poco tempo, ma un conto è
passare settimane a fare qualche cosa, vedendo un piano svolgersi
regolarmente ed in maniera soddisfacente, un conto passare poche ore
ad aspettare; si dice che l'acqua impiega più tempo a bollire se la
si guarda, magari per la pressione della fame; ciò per dire che
cadiamo vittime di una autentica trappola cognitiva che modifica la
sensazione dello scorrere del tempo a seconda delle nostre azioni e
delle nostre emozioni a riguardo dei fatti che viviamo e quello era
sicuramente una di quelle situazioni. Quella pausa di tesa calma fu
l'occasione per conoscerci tutti meglio.
Si
erano formati dei piccoli gruppi, i giovani, quindi Bimba, Stuart,
Christine e Joshi, i “vecchi”, Bejamin Harris, il P.C. Radichek,
Abel e i mezzani, io, Eva, Gloria e Lortan; ovviamente la
suddivisione era solo sulla età apparente, visto che nel gruppo di mezzo eravamo tutti vampiri di varie centinaia di anni
di età ognuno, se non di più come io e mia sorella Gloria. La
squadra tattica, ancora presente sulla GI era acquartierata in una
sezione diversa della nave ed in quel momento non era presente;
rimaneva Andrea. Era seduta su di un tavolo lontano e mangiava
tristemente un panino al tonno. Quando mi resi conto di lei e la vidi
in quel modo, mi fece una infinita tenerezza: era sola, aveva perso
tutte le persone che amava ed era finita in una situazione
rocambolesca, intricata ed incredibilmente tragica. Eva stava
raccontando, soprattutto a me, di una delle sue azioni militari,
risalenti a circa 300 anni prima, durante una delle piccole battaglie
su un pianeta in cui vigeva la dittatura religiosa (una delle più
lampanti dimostrazioni dell'idiozia umana), azione che avrebbe dovuto
liberare un gruppo di prigionieri destinati a morte certa, ma solo
dopo un interessante periodo di torture e sevizie; lei era tutta
infervorata nel raccontare i vari pericoli, le fughe miracolose e la
gloria della vittoria, quando alla fine l'impresa riuscì con minime
perdite, da parte loro, e drammatiche da parte degli altri. Avevo
smesso di seguire il racconto, con l'attenzione iniziale, da alcuni
minuti e ad un certo punto, all'improvviso, mi alzai, senza dare la
minima spiegazione e mi diressi verso Andrea; sentii Gloria
domandare, retoricamente: -ma dove vai?-; la risposta fu chiara,
quando mi vide sedermi vicino ad Andrea, metterle un braccio intorno
alle spalle e lasciarla piangere, appoggiata a me, accarezzandole
delicatamente la testa; tutti si erano accorti della cosa e quello
che sicuramente pensavano lo espresse Christine: -speriamo di non
dover mai più vedere queste catastrofi!-; anche l'espressione
dell'inflessibile e austero Roland Radichek si era intenerita; in
quei giorni, oltre al suo nome avevo anche saputo varie cose sulla
sua famiglia, tra le quali l'età della figlia, che ora sarebbe stata
circa come quella di Andrea. In quella sala erano riuniti i
rappresentanti di tre fazioni, che con le loro azioni e le loro
parole avevano direttamente causato enormi catastrofi e innumerevoli
morti, eppure eravamo tutti consci che nessuno aveva voluto
realmente, deliberatamente distruggere niente ed uccidere nessuno.
Era stata la più grande truffa mai concepita da essere vivente.
La
mano di Andrea che stringeva la mia stava allentando la presa e così
anche i singhiozzi; guardai verso il basso proprio mentre lei girava
la sua testa verso di me; due occhi umidi ma limpidi mi fissavano
teneramente e dolcemente: --grazie Adam--; altro non sarebbe servito
dire; avrei anche scoperto che Andrea non era una di quelle ragazze
che parla molto e che anzi, in genere si esprimeva a monosillabi; le
accarezzai il viso, sorridendole, mi alzai e prendendola per mano, la
accompagnai al tavolo, mettendola in mezzo fra noi ed il gruppo dei
giovani e davanti al gruppo di Abel. Anche Eva le diede una leggera
stretta con il suo braccio intorno alle spalle e un bacio su una
guancia; Andrea era stupita per tutto quell'affetto, ma ne era anche
rinfrancata; la stavo vedendo rifiorire, avvolta in quella atmosfera
di comprensione e calore umano; solo molto tempo dopo mi sarei reso
conto che in quel preciso momento, in quella sala, in quella
pericolosa situazione, si stava formando il nucleo ed i presupposti
per la nascita di una Federazione di Pianeti, quella che sarebbe
potuta essere una nuova Organizzazione di Pianeti Uniti, la OPU,
lontana discendente dell'ONU, che aveva cercato centinaia di anni fa
di fare da mediatrice per le controversie delle nazione terrestri, con alterni successi.
Erano
passati quasi due giorni dall'ultimo scontro e ancora non succedeva
niente; nessuno dei nostri avamposti dava notizie; gli adiani erano
ancora uccel di bosco; la noia e la noia, insieme ad un altro po' di noia,
regnavano sovrane e l'unica scintilla di vita era data dal quel lieve
senso di ansia per quello che sarebbe successo se e quando gli adiani
si fossero decisi a venire ad ammirare il risultato dei loro maneggi.
L'unica variante a tutta quella situazione erano le varie coppie che
facevano quello che normalmente le coppie fanno: si accoppiano, ma
non prima di aver amoreggiato, giocato, essersi rincorsi per tutta la
nave, gettando un po' di scompiglio. Fu un momento di vero imbarazzo
quando l'ufficiale in comando della squadra di assalto mi si
presentò, era circa metà mattina del secondo giorno, tutto serio ed
impettito: --Signore ho da riportarle una protesta...--, mi guardò
dritto negli occhi, in attesa di essere o imboccato o autorizzato, ma
io pur avendo condotto azioni militari, in passato come ora, non ero
un vero e proprio militare e quel dettaglio mi sfuggiva, quindi
rimasi immobile ad aspettare che si decidesse a dirmi quale fosse il
suo problema; eravamo in stallo; il tenente prese il rischio di fare la prima
mossa: --se posso permettermi di parlare liberamente...--,
piccola pausa, io non obbiettai, lui proseguì: –...devo fare
rapporto sul comportamento poco consono dei ragazzi...--, mi
accigliai, non capivo, –...intendo dire i vostri ragazzi [ah,
ecco...]; è da ieri sera che girano e corrono per tutta la nave,
facendo un sacco di confusione e...--, aprii i miei occhi e mi
protesi con la testa leggermente verso di lui, per spronarlo a
proseguire: --e...--; si decise: –bé, signore, fanno cose che
sarebbe meglio fare in privato... non in privato, in continuazione:
nei corridoi, nelle salette, in mensa, ...insomma dappertutto!--;
mmm..., cose da fare in privato, fatte non in privato; lo stavo
guardando vacuamente, mentre lui cercava di avere soddisfazione delle
sue lamentele, stupito che non capissi di cosa stesse parlando; in
realtà avevo capito che stava parlando di sesso, ma stavo prendendo
tempo, cercando di dargli una risposta ragionevole, che al momento
non avevo; anche in questo noi vampiri non ci creiamo molte fisime;
con questo non intendo dire che su Marte o in qualunque altro posto
dove viviamo più o meno alla luce del sole, i vampiri facciano sesso
davanti a tutti, ma semplicemente che se capita di farlo in maniera
privata/pubblica, non si scandalizza nessuno; il come dipende solo
dalle inclinazioni personali della coppia, semplicemente; ma avevo
difronte un essere umano e, come noto gli esseri umani si occupano
molto, troppo, delle occupazioni altrui; inoltre il tenente era
giovane, come i suoi uomini, e di donne non ne vedevano ormai da
parecchio tempo; ok, mi era chiaro il fatto e almeno in quella
situazione c'era solo una soluzione: --bene, tenente, me ne occuperò
immediatamente e, le prometto, che la cosa non si ripeterà più--.
Lo avevo congedato, ma lui ci impiegò alcuni secondi a rendersene
conto, poi si mise sull'attenti e salutò, girandosi di 180°, con
precisione assoluta, e uscì; mi collegai al sistema di comunicazione
della GI e tramite gli altoparlanti (volevo che la cosa fosse
pubblica): --Bimba, Stuart, Joshi e Christine a rapporto nell'ufficio
del... capo, subito--; sapevo che ci sarebbero stati molti problemi:
l'argomento, il grado che mi ero attribuito (non mi era venuto in
mente di meglio) e chissà cos'altro; il primo ad entrare fu Stuart e
seppi che ogni mio timore era perfettamente fondato; mi guardava con
un sorriso beffardo e un sopracciglio alzato; si mise da una parte,
per fare entrare gli altri tre: prima Bimba, poi Joshi ed infine
Chris; Bimba, in particolare, aveva un'aria decisamente accaldata, ma
anche gli altri erano su di giri; presi l'iniziativa e senza
rivolgermi direttamente a nessuno in particolare, spiegai il
problema: --giusto qualche minuto fa è uscito dal mio ufficio il
tenente Ramirez; immaginerete il suo imbarazzo nel venire a
riportarmi le vostre attività sessuali pubbliche; il problema è
proprio questo: sono e non dovrebbero essere pubbliche; voi due [mi
riferivo a Bimba e Stuart] vivete in una cultura molto libera e
rispettosa, ma dovreste anche sapere che gli esseri umani hanno
ancora dei tabù molto marcati a riguardo del sesso, che in alcuni
casi, veramente assurdi, lo ritengono un qualcosa di sporco e impuro
[il ridacchiare di Chris e lo stupore di Joshi, mi dicevano che per
loro non era così, ma in tutte le culture, i giovani, creavano
sempre problemi a riguardo di certe cose], senza considerare che i
soldati del tenente Ramirez sono giovani e non vedono le loro donne o
quello che preferiscono, da parecchio tempo; tutto quello che vi
chiedo è di essere discreti e cioè di non fare assolutamente nulla
se non all'interno di una cabina o di un ambiente chiuso; ce ne sono
quanti ne volete, basta chiudere la porta a chiave; io ho finito--;
hanno iniziato ad uscire in buon ordine, con la minima eccezione di
Stuart, che mi salutò in maniera militare, facendomi semplicemente
l'occhiolino; mi era andata bene. All'improvviso presi la decisione
di fare una cosa per la quale ero rimasto in dubbio da quando era
iniziato quel piccolo turbine sessuale: --Bimba..., rimani un attimo
per favore--; lei si fermò, si girò e tornò indietro, ma rimanendo
in piedi davanti al tavolo ed in ansiosa attesa; era evidentemente
preoccupata di quello che le volevo dire; io mi spostai da dietro la
scrivania e mi misi a sedere sul divanetto sistemato sulla destra,
dove lo ammetto, anche io ed Eva avevamo passato dei bei momenti
(porta chiusa a chiave!) e battei sul cuscino alla mia destra con la
mano per invitare la mia Bimba a sedersi vicino a me; lei rimase
ferma un attimo spostando il suo sguardo dal divanetto a me, poi fece
i due passi che la separavamo da me, si sedette e appoggiò la sua
testa su una mia spalla, mettendomi una mano sul petto; la strinsi
delicatamente a me e le dissi quello che mi passava per la testa:
--ti voglio molto bene e mi fido completamente di te, spero di
vederti sempre felice come sei ora; non pensare mai solo per un
momento di non poter venire da me a parlare di qualunque cosa, anche
solo per fare quattro chiacchiere; anche se sei intelligente come mai
nessun vampiro o essere umano potrà mai essere, sei molto giovane,
la tua natura è particolare e la mia esperienza ti potrebbe essere
utile--; conclusi baciandola sulla testa; lei si tirò su e mi diede
un bacio sulla guancia, accompagnandolo con una carezza; la rispedii
da Stuart, con una pacca su una chiappetta. Rimasi lì da solo alcuni
minuti, pensando che ero un vampiro molto fortunato perché ero
circondato da amici straordinari e persone che amavo così tanto e da
cui ero amato e rispettato; avevo tutto quello che serve per essere
felici. Uscii dall'ufficio per cercare Eva.
La
trovai nella sala comando, insieme a Gloria e Benjamin, che stava
approfittando di quella calma per farsi spiegare il funzionamento
della GI, che presto, forse, sarebbe diventata sua. Gloria ed il suo
discepolo, mi salutarono distrattamente, presi come erano; mi
avvicinai direttamente ad Eva, le dimostrai tutto il mio amore e le
spiegai quello che era accaduto; mi aveva ascoltato con una strana
espressione, ma poi mi illuminò: --mi ero accorta di quello che
stavano combinando quei quattro, ma non avevo pensato che ci potesse
essere qualche problema; poi, visto che anche Chris e Joshi erano
tanto disinibiti, non mi è sorto neanche il minimo dubbio, comunque
hai fatto benissimo a dare loro delle regole; è sempre un po'
imbarazzante trovarsi all'improvviso davanti a due che fanno sesso
insieme, in mezzo ad un corridoio o dentro una saletta qualsiasi; ma
io la notte giro parecchio, quando non riesco a dormire, ma com'è
che anche i soldati girano tanto?--; lo sapevo io e mi resi conto di
essere involontario responsabile di tutto quella cosa: --il tenente
Ramirez mi aveva chiesto di tenere occupati i suoi uomini e così ho
dato loro dei turni di servizio e controllo, con ronde per tutta la
nave a tutte le ore e quindi a qualunque ora del giorno e della notte
si può incontrare due di loro che girano per la nave; il bello, a
quanto pare, che tu non li hai incontrati mai, mente loro hanno
incontrato regolarmente i fidanzatini in giro--; Eva sorrise
divertita della buffa coincidenza, poi toccandosi la pancia, che
cominciava ad essere visibile e che denunciava il suo stato di
gravidanza, mi disse una cosa che da solo non avrei mai pensato: --e
se Bimba e Stuart decidessero di avere dei bambini, prima o poi?--;
rimasi di sasso: --te ne hanno forse parlato?--; smosse la testa:
--no, ma sai, da cosa nasce cosa...--; bé, certo, ma loro erano
sempre persone artificiali: --come potrebbero?--, fu la mia domanda;
Eva non seppe come rispondere: --non lo chiedere a me, ma pensa con
chi abbiamo a che fare e ricorda che l'aspetto di Bimba è un
possibile aspetto che potrebbe avere nostra figlia e che, per quello
che conosco dei sistemi digitali, potrebbe essere possibile “unire”
i codici digitali di Bimba e Stuart, in maniera casuale, per crearne
uno nuovo e privo di dati, ne più ne meno come avviene con il dna
che si ricrea dalle parti fornite da un maschio e da una femmina
naturali; per il corpo è tutto più facile, la tecnologia già la
conosciamo ed è quella che ha permesso a Bimba e Stuart di essere
fisicamente in giro, invece che dentro i cubi--; portai oltre il
ragionamento: --a questo punto nulla ci vieta di pensare che prima o
poi, la tecnologia delle nano-macchine possa consentire di mettere
insieme una mente ed un corpo nano-costruiti a partire dai dati delle
due persone artificiali, i genitori; vedremo dei bambini artificiali
crescere davanti ai nostri occhi grazie ai naniti che costruirebbero
il corpo progressivamente più grande e sviluppato; è un mondo molto
interessante quello che ci aspetta--.
La
sala comando divenne di colore rosso: l'attesa era finita, quello era
l'allarme di prossimità radar e siccome nessuna nave umana e vampira
avrebbe mai rotto il “silenzio”, erano sicuramente gli adiani.
L'allarme silenzioso si era attivato in tutta la nave e nella mia
testa potei udire la voce di tenente Ramirez che chiedeva conferma
del contatto con gli adiani1;
tutti erano stati destinati ad un compito, magari solo quello di non
farsi trovare in giro e di tenersi nascosti e la conferma che diedi,
dopo essermi consultato con Gloria, fece attivare tutti per
l'esecuzione del piano. Durante quei primi momenti di mobilitazione
rischiammo di fare un errore clamoroso; Gloria, non
ingiustificatamente, stava per avvisare tutte le altre astronavi
dell'arrivo degli adiani, per farle convergere sulla nostra posizione
per poter attaccare i nostri nemici in forze; mi accorsi delle sue
intenzioni solo grazie al sistema si comunicazione iper-neurale e mi
sembrò subito troppo pericoloso; presi il controllo dei comandi
della GI, usando i miei codici di comando, di livello superiore a
quelli di Gloria (era la prima volta che i nostri codici di comando
venivano usati in quella maniera); Gloria si girò verso di me,
notevolmente sorpresa: --che stai facendo Adam? Ci serve tutto
l'aiuto e la copertura possibile e quindi tutte le navi
disponibili!--; iniziai la mia spiegazione negando le parole di
Gloria con il diniego della mia testa: --no, Gloria; siamo
all'interno della nave più potente mai concepita e nella sua stiva
ce ne sta un'altra, altrettanto potente; se con esse non possiamo
contrastare e battere gli adiani, neanche tutte le altre navi insieme
potranno fare niente e la vita di tutti quei ragazzi andrebbe
sprecata inutilmente; lasciamoli stare dove stanno e facciamo in
maniera che possano tornare alle loro case o almeno fuggire dove gli
adiani non possano mai trovarli--. La comprensione si fece strada
nella testa di Gloria e non poté che essere d'accordo. Era il
momento della verità. Tutti quelli che ne erano dotati poterono
osservare le immagini virtuali generate dai sensori passivi (che cioè
rilevavano le emissioni elettromagnetiche, ma anche gravitazionali)
di ciò che ci circondava, che avevo impostato; gli altri potevano
vedere le stesse immagini su una serie di schermi che erano presenti
in tutta la nave, con un dettaglio più o meno grande a seconda che
potessero o meno mostrare immagini tridimensionali; tutti stavano
osservando una flotta di oltre un centinaio di astronavi
assolutamente immense e una più delle altre: l'indicatore di scala
dava per l'asse più lungo poco meno di 120 chilometri e per quello
corto un po' più di 80 chilometri; era una sorta di lungo sigaro
tozzo e le altre, al minimo erano circa un terzo di quelle
dimensioni; i commenti erano fra i più vari, da quelli semiseri di
Stuart (“dei veri complessati, nave grande, testa piccola...”,
anche se non credo che si riferisse semplicemente e solo alla
testa!), a quelli preoccupati di Radichek (“come possiamo
combattere una cosa del genere...?”), a quelli semplicemente
meravigliati; mentre queste immagini si diffondevano per tutta la
nave avevo potuto analizzare meglio la struttura dell'ammiraglia e mi
ero reso conto che le dimensioni servivano a mascherare e recuperare
la mancanza di tecnologie particolarmente avanzate; mi era ora
abbastanza chiaro che le tecnologie fornite al Consorzio per batterci
erano quelle di cui disponevano e nulla più, solo scalate molto
verso il basso; infatti stavo rilevando, prima di tutto, che la
struttura di quelle navi si reggeva solo grazie a piloni metallici
enormi e fittamente interconnessi, che lasciavano ridotto spazio
libero all'interno (relativamente parlando), dimostrando che gli
adiani non erano in possesso di tecnologie di gravità artificiale e
di controllo dell'inerzia; l'energia che producevano derivava tutta
da generatori nucleari in maggior parte a fissione (usando isotopi di
peso atomico multiplo dell'uranio e del plutonio), più qualche
generatore ad antimateria, non particolarmente avanzato (vedevo le
scintille delle piccole perdite dell'antimateria, poche migliaia di
atomi, che andavano ad annichilirsi contro gli oggetti e le strutture
della nave) e che sicuramente veniva utilizzato solo quando era
necessario produrre il massimo possibile dell'energia (spostamenti
FTL2,
armi in generale); già, le armi: le stavano attivando (vedevo
perfettamente l'aumento dell'emissione energetica e vedevo che veniva
canalizzata verso linee ad altissima tensione, che portavano
direttamente a strutture collocate nelle immediate vicinanze dello
scafo esterno); Eva intervenne nelle comunicazioni: --mi sa che ci
vogliono sparare e al diavolo la nostra tecnologia!--; ero
perfettamente d'accordo e quindi le lasciai il comando delle
contro-misure; la prima cosa che fece fu di bruciare i meccanismi di
controllo dei generatori ad antimateria e precisamente fuse il
circuito dell'alimentazione del flusso di antimateria nella camera di
reazione, questo fece: 1. andare alla deriva il buco nero e 2.
interrompere l'alimentazione delle armi che si stavano caricando;
tentarono di attivare gli altri generatori ma invano; gli era rimasta
solo l'energia di sopravvivenza, dato che i generatori a fissione
erano giusto sufficienti a quello scopo. Mentre Eva metteva fuori
gioco l'ammiraglia, avevo dato ordine a Stuart e al suo equipaggio
(Bimba, Chris e Joshi, che erano stati dotati dei sistemi di iper
comunicazione) di uscire con la GII e fare altrettanto con tutte le
altre navi; li avevamo presi completamente di sorpresa: neanche un
singolo colpo venne a disturbarci e d'altronde ci vollero solo 13
secondi perché la GII, potesse colpire simultaneamente le navi
nemiche. Però non avevamo considerato il grado di fanatismo degli
adiani (qualunque fosse la loro natura) e ci ritrovammo in rotta di
collisione con quasi tutte le loro navi; erano molto vicine e
potevano utilizzare i motori di manovra; ci andarono molto vicino
perché ci eravamo distratti, convinti di avere chiuso la faccenda,
ma giusto un secondo prima del primo impatto, si attivò lo scudo
10+, impedendo qualunque danno; 5 minuti dopo, dalla Guardiano II,
Stuart ci comunicò che gli impatti erano finiti e che avevano
provveduto a rimuovere le altre navi dalla bolla dello scudo; la
Guardiano I riemerse dalla bolla 10+, per ritrovarsi circondata da
un'infinità di detriti metallici, corpi e materiale vario; dalla
GII, ci venne proiettata la visuale della situazione: era rimasta
intatta solo l'ammiraglia, che non disponeva di motori di manovra;
tutte le altre si erano schiantate, sbriciolandosi, contro il nostro
impenetrabile scudo; non era finita, infatti Gloria mi comunicò
l'arrivo di una chiamata direttamente dalla nave superstite: --Adam,
il comandante della Sesta Flotta dell'Impero dei Dominatori vuole
parlare con te...--; mi passò la comunicazione, ma decisi di
renderla pubblica su tutte le navi, comprese quelle rimaste lontane e
nascoste, tramite un iper-link: --Adam Tremec Nicolai, che tu sia
maledetto per l'eternità; ancora una volta ti abbiamo sottovalutato;
sono secoli che cerco di farti fuori, ma ogni volta succede
qualcosa...--, lasciò in sospeso la frase, per emettere un ruggito
spettacolare e solo in quel momento mi resi conto che non avevo ben
compreso le dimensioni di quell'essere: era un teropode, carnivoro,
circa come quello che avevo affrontato nella sala del consiglio di
Consorzio, su Larissa, solo che questo era enorme e non potei fare a
meno di associare quello che vedevo alle immagini di tanti
documentari naturalistici che (virtualmente) avevano mostrato le
apparenze degli antichissimi dinosauri: quello era un Tirannosaurus
Sapiens Sapiens Rex: 12 metri di altezza, almeno 6 tonnellate di peso
e delle mani prensili con tanto di pollice opponibile; intorno a lui
brulicava una frenetica attività umana e un paio di suoi consimili
più piccoli gli stavano direttamente ai lati, armeggiando su due
consolle di comando; il suo ruggito fece fermare tutti per alcuni
secondi, ma poi tutta l'attività riprese e anche il suo discorso:
--ma non importa; tutti noi serviamo la causa e l'eternità ci
appartiene, come la vittoria ed il dominio [ancora con quei discorsi
di roboante fanatismo; a questi pazzoidi i fatti e le evidenze gli
facevano un baffo]; abbiamo trasmesso i nuovi dati sulle vostre
tecnologie ai nostri padroni [a-ah, allora avevo visto giusto] e
quando torneremo, saremo pronti e per voi maledetti vampiri sarà
l'oblio eterno--; la comunicazione si interruppe giusto un secondo
dopo che aveva fatto un cenno ad uno dei suoi sottoposti, che aveva
attivato qualche cosa sulla consolle che gli stava difronte; le
immagini dall'esterno mostrarono un'esplosione assolutamente
incredibile, che poi calcolammo essere un miliardo di volte maggiore
di quella che aveva distrutto un decimo di Larissa; aveva fatto
esplodere tutte le riserve di antimateria presenti sulla nave. In
quel preciso momento, nella nostra galassia non era rimasto presente
neanche un singolo adiano e la minaccia adiana era terminata, speravo
per sempre; mi rivolsi a Gloria: --sorella, hai potuto intercettare
le loro comunicazioni in uscita?--; la sua risposta fu la migliore
possibile: --non solo, le ho anche bloccate; chiunque siano i suoi
padroni, per ora non sapranno nulla di quello che è successo oggi;
ah, già che c'ero sono riuscita a prelevare i loro archivi; intendo
tutti i loro archivi; sono peta bite3
di dati; quella nave è millenni che sta in giro e ha raccolto molto
dati; sarà molto interessante esaminarli--; Radichek aveva un
piccolo dubbio in merito: --come ha fatto a prelevare quella mole di
dati, Signorina?; Gloria aveva un leggero sorriso sulle labbra e già
faceva di no con la testa: --non ho detto che ho prelevato i dati, ma
gli archivi, intendendo dire i server fisici dove i dati sono
conservati; li avevo cercati ed individuati, mentre il Rex parlava;
quando ho rilevato che stava facendo aprire tutti i sigilli
dell'antimateria, ho imbozzolato gli archivi, che sono rimasti
intatti e poi li ho trascinati dentro una stiva della Guardiano; ora
si tratterà di capire la codifica base e vale a dire il linguaggio
con cui sono scritti i dati e il gioco è fatto--; Radichek annuì
positivamente: --proprio brava, Signorina!--; il P.C. stava imparando
ad apprezzarci e ad essere meno austero. Rimaneva un'ultima cosa:
--che dicono i dati a riguardo della provenienza degli Adiani?--;
ancora una volta mi ero rivolto a Gloria, ma questa volta non mi poté
dare subito una risposta chiara e positiva: --i sensori li hanno
individuati solo quando erano dentro il sistema stellare e avendo
schermato le comunicazioni in uscita, non è stato possibile
rintracciare la destinazione; credo che solo dai loro archivi
potremo, forse, avere le informazioni che ci servono--. Pazienza,
sapevamo che per ora non rappresentavano un pericolo e avevamo molto
tempo per decodificare i loro archivi; la galassia era al sicuro,
protetta ed eventualmente armata; anche chi aveva ricevuto il più
basso livello di tecnologia (dalle nostre trattative, per le
collaborazioni in vista del piano finale contro i nostri nemici)
poteva affrontare gli adiani con ragionevole tranquillità; Gloria si
stava mettendo in contatto con tutti i pianeti e con le navi della
nostra flotta, per comunicare la fine del pericolo adiano, anche se
quasi tutti avevano visto le tracce dell'esplosione dell'ammiraglia
adiana; erano rientrati anche quelli della GII e fu una festa, uno
scambiarsi di baci, abbracci, strette di mano. Seguirono
festeggiamenti grandiosi su tutti i pianeti abitati della galassia, i
primi del loro genere, inaugurati da un discorso in galassia-visione,
grazie all'installazione di sistemi di iper-comunicazione, dove
presero la parola (annoiando tutti a morte) i vari capi di governo;
si sprecarono i discorsi sulla “rinascita”, sulla “nuova era di
pace e prosperità”, di “amicizia e collaborazione” e via di
questo passo; ci fu molto più interesse quando personalmente
presentai i componenti della squadra e annunciai la costituzione
della flotta mista, con la relativa fondazione dell'accademia; ci fu
un'ovazione clamorosa quando promisi che nessuno sarebbe stato
scartato, nei limiti dei posti da assegnare, se non per la reale
mancanza dei requisiti minimi: intraprendenza, coraggio, lealtà, un
minimo di condizione fisica (si sarebbero resi conti che il minimo
era piuttosto impegnativo ed elevato) e un impegno di almeno cinque
anni, rinnovabili a piacere di cinque anni in cinque anni; piacque
soprattutto l'idea che questa flotta era principalmente esplorativa e
che non si sovrapponeva e ne affiancava nessuna altra flotta
presente, ma poteva essere chiamata in aiuto e collaborazione; non
era una flotta mista di appartenenti ad altre flotte, ma ogni suo
appartenente faceva capo solo ed esclusivamente al comando di flotta,
unico a prendere decisioni, ad esaminare le richieste di ammissione
ed in particolare a decidere se intervenire in situazioni di
qualsiasi genere, sia che fossero umanitarie (eventuali catastrofi
naturali), politiche (guerre) o logistiche (il trasporto, a titolo
gratuito, di medicinali, materiali di pubblica utilità e persone,
che ne facessero richiesta, per motivi di oppressione politica); sul
momento nessun uomo di potere o governo si sentì toccato nei suoi
eventuali loschi programmi, ma presto si sarebbero resi conto che i
mezzi della flotta avrebbero mostruosamente surclassato ogni e
qualunque altro mezzo messo in campo da chicchessia e che la flotta
avrebbe avuto occhi e orecchie ovunque, ufficialmente per poter
tempestivamente ricevere richieste d'aiuto (ma che potevano
ovviamente essere inoltrate, altrettanto tempestivamente, con i
sistemi di iper-link), ma ufficiosamente per tenere sotto controllo
da vicino, i poteri oppressivi; era stato Radichek a sollevare la
questione dell'enorme potere che chi controllasse quella flotta
poteva esercitare sull'intera galassia e non solo; gli risposi molto
candidamente: --il capo supremo sarò sempre e solo io, anche se non
sarò sempre io a prendere le decisioni, ma creerò una rete di
persone che faranno direttamente capo a me; prevedo di rimanere in
circolazione per tutto il tempo necessario a far si che questa
galassia raggiunga degli standard umanitari elevatissimi, ci
volessero millenni--; ero convinto che ormai si fidasse di me,
ciecamente, e quel ragionamento, di conseguenza, era definitivamente
convincente.
Io
ed Eva festeggiammo con tutti gli altri, per tutta quella prima
settimana, il che consistette nel non fare niente di impegnativo,
godendosi la loro compagnia, dormendo fino allo sfinimento e
mangiando da stare male; dovevamo stare attenti alla radiazioni
gamma, per via dei nostri ospiti umani, quindi cercavamo di
compensare con il cibo; quando quella routine cominciò a diventare
monotona e i nostri cervelli ripresero a funzionare regolarmente, Eva
tirò fuori un problema imprevisto: --ti sei reso conto che noi
vampiri non siamo mai stati tanto esposti come adesso e ora con
questa flotta, lo saremo ancora di più; mi sto' preoccupando per la
bambina--; aggrottai le sopracciglia, comprendendo scarsamente il
pericolo: --è una bambina vampiro, non ci sono molte cose che
possono seriamente metterla in pericolo...--; Eva mi spiegò meglio
quello che intendeva: --mi riferisco all'ambiente in cui si
troverebbe a vivere; pensaci: intrallazzi politici, catastrofi
politiche e militari, sempre in giro per l'universo; mi piacerebbe
che almeno per i primi anni, potesse fare una vita da bambina e
ragazza normale, con tutto quello che comporta; poi, quando sarà più
grande, e le avremo spiegato tutti i retroscena, deciderà della sua
sua vita in maniera autonoma; poi, non succedesse mai che gli adiani
tornino a cercarci e comincino una nuova offensiva partendo proprio
da dove vive la nostra bambina; tutti i genitori, quando sono fuori
per lavoro, sono separati dai loro bambini; noi potremmo essere anche
in capo all'universo, ma torneremo a casa, in un attimo, tutti i
giorni ed in qualsiasi momento volessimo, grazie alle nostre
tecnologie e nessuno potrebbe rintracciare i nostri spostamenti--; mi
stava quasi supplicando, ma non ce ne era bisogno; ero perfettamente
d'accordo con lei e glielo dissi; mi abbracciò strettamente e potei
sentire la sua pancina rotonda che si appoggiava a me.
EPILOGO
Sono
passati diciotto anni da quella data storica e le attività della
Flotta Universale hanno dato i loro frutti; le guerre (più o meno
dichiarate, dato che spesso delle azioni “militari” e di
guerriglia venivano svolte in segreto per danneggiare e
destabilizzare i nemici, fossero corporazioni industriali o governi)
tra sistemi stellari sono diminuite del 95% e anche quelle che
iniziano lo stesso durano il tempo di un battito di ciglia, stroncate
sul nascere, dall'intervento di una delle dieci Classe Universe tipo
I (circa come la GII); sono state create sedi della Flotta su ogni
pianeta capitale, piccole ma ben attrezzate (di sistemi di spionaggio
e di piccoli ricognitori, per gli eventuali spostamenti all'interno
dei sistemi stellari), con lo scopo ufficiale di tenere un canale
aperto con la Flotta, per ogni evenienza, ma con la missione
prioritaria di sorvegliare le condizioni umanitarie; ogni tentativo
di oppressione, riscontrato e denunciato, è stato soffocato, anche
se più di un ufficiale della flotta (ma anche intere sedi),
responsabile della diffusione delle informazioni sulle attività
repressive dei governi e dei privati ha subito ritorsioni, anche
letali, ma mai (mai!) la morte e/o l'attacco nei confronti di questi
ufficiali e dei loro collaboratori è rimasto impunito, proprio
perché fosse chiaro che la Flotta non è un organo di governo che
deve dare il buon esempio, ma persegue la giustizia e difronte
all'ingiustizia e ad atteggiamenti criminali assoluti (ad esempio
l'omicidio come mezzo di repressione ed oppressione dei deboli e
degli oppositori) attua soluzioni assolute: è il principio della
pena rapida e certa, che può anche essere un deterrente, ma che
principalmente elimina il delitto eliminando il delinquente; sono
state risparmiate milioni di vite grazie alle possibilità di
intervento nei casi più gravi di calamità naturali; in tutti i
sistemi stellari abitati sono stati installati sistemi di rilevamento
(sotto la supervisione delle sedi locali della Flotta) che si
occupano di monitorare le condizioni delle stelle (comprese quelle
dei sistemi stellari limitrofi) e dei pianeti, contro eventuali
anomalie catastrofiche (flare stellari particolarmente violenti e
stelle improvvisamente diventate instabili, terremoti, inondazioni,
ecc.); in un caso è stato possibile schermare un intero pianeta da
un'eruzione stellare che l'avrebbe altrimenti carbonizzato e poi,
scoperto il motivo di quello scampato cataclisma, lo aveva rimosso
(una porzione di materia ultra densa, residuo di una esplosione di
supernova, aveva secoli prima colpito la stella che con il tempo si
era destabilizzata, portando ad una fluttuazione di assestamento e
quindi ad un eruzione anomala). Insomma la Flotta Universale è stato
un enorme successo, nonostante le polemiche sulla sua
trans-nazionalità, sul suo eccessivo potere e sulle sue azioni
drastiche e quindi discutibili; ma nella realtà tutti si sentivano
più al sicuro, dato che in diciotto anni era stato fatto solo del
bene e nessuno si era approfittato per fini personali del potere che
gli stava direttamente in mano; ogni persona che riceveva i codici e
le interfacce iper-neurali che permettevano il controllo delle navi
di classe Universe e delle colonie di naniti, era stato accuratamente
scannerizzato proprio grazie ad esse e non aveva potuto perciò
nascondere eventuali secondi fini personali ed in definitiva ognuno
di loro era perfettamente fidato; inoltre questo sistema di
interfaccia, oltre a tenere sotto controllo le azioni dei dieci
Capitani di Classe A4,
da parte del Consiglio Dirigente di Flotta (al momento composto da
me, Gloria, Eva, Abel, come rappresentante del Consiglio dei Vampiri,
Roland Radichek, per il Consorzio e da altri 6 Capi di Stato di
governi che si erano uniti al progetto della Flotta, ma destinato ad
aumentare, via via che la Flotta avesse inglobato altre Nazioni),
rendeva assolutamente impossibile ogni interferenza esterna; neanche
le tecniche di condizionamento dei dino sapiens avrebbero potuto
nulla, perché le naniti che si occupavano della salute e del
controllo dei Capitani, memorizzavano (ad intervalli di un'ora) la
condizione del cervello, creandone così una copia di backup; se al
successivo controllo fossero state riscontrate anomalie, le naniti
avrebbero riparato il danno (eventualmente riscontrato),
ripristinando le condizioni precedentemente registrate; il trucco
consisteva nel collegamento (iper-spaziale, grazie alle risorse delle
navi di Classe Universe) che le naniti di ognuno di noi, tenevano con
un centro di archiviazione (nascosto molto bene e la cui ubicazione
era nota solo ed esclusivamente a me, Eva, Gloria, Stuart e Bimba),
in cui erano conservate le copie di backup, in triplice ridondanza. A
nessuno era sfuggito che quel sistema (esclusa l'archiviazione
remota) era esattamente come quello che i vampiri avevano scritto nel
codice genetico (la cui dimensione era molto diversa da quella umana,
contando circa il triplo di geni, quindi avendo molte più istruzioni
di base con cui funzionare) e che permetteva loro (unitamente allo
straordinario metabolismo a due stadi) di rigenerarsi da porzioni
minime di se stessi; in noi vampiri quella funzione era assunta da
cellule staminali straordinarie che ben difficilmente potevano essere
state frutto di un'evoluzione naturale, per quanto stimolata ed
accelerata; forse era opera degli adattamenti che i Primi (un attimo
e capirete chi sono...) avevano attuato per cercare di far recuperare
ai proto-vampiri il gap con i dino sapiens, chissà...
In
tutto quel tempo avevamo cercato gli adiani o i loro padroni, ma non
ne avevamo trovato tracce, nelle varie galassie che avevamo esplorato
e neanche gli archivi che avevamo sottratto loro ci avevano dato
indizi; la loro paranoia era divenuta proverbiale e leggendaria ed il
fatto che neanche nei loro archivi si parlasse del loro pianeta di
origine ne era un lampante esempio; una cosa che invece trovammo, con
nostra enorme sorpresa, fu la diretta relazione della nascita dei
vampiri e dei dino sapiens; era emerso che erano stati creati
entrambi dalla manipolazione genetica (in tempi molto diversi) delle
specie emergenti e dominanti sulla Terra e poi messi in competizione
naturale sul pianeta chiamato Riuwok (di cui non si conosceva
l'ubicazione); i dino-sapiens erano stati prelevati dal pianeta dove
era stati collocati per preservarli dall'estinzione e dove avevano
quindi trovato rifugio decine di milioni di anni prima, mentre i
vampiri erano stati creati da un gruppo di protoscimmie antecedenti
la linea evolutiva che avrebbe prodotto l'uomo;5
pare che il fine dell'esperimento fosse la comprensione dei
meccanismi evolutivi che portavano alla sopravvivenza di una specie;
la lotta fra le due specie aveva creato una selezione naturale
rapidissima e incredibilmente potente (basti pensare alle
caratteristiche fisiche dei vampiri), anche grazie al fatto che il
pianeta era naturalmente irradiato da intensissime radiazioni gamma;
era stata inserita nel codice genetico delle due specie una iniziale
resistenza alle radiazioni (nel senso che non potessero essere
letali, ma che potessero dare grandi spazi di manovra alle forze
evolutive) e il tempo (poche generazioni valevamo milioni di anni)
aveva fatto il resto; tutto questo era durato circa 10 milioni di
anni; ad un certo punto dell'esperimento, circa 25.000 anni fa,
alcuni vampiri erano stati prelevati dal pianeta e messi in mezzo ai
membri della razza umana (non prima di avere reso il loro aspetto
simile a quello umano, ma lasciando intatte le caratteristiche
fisiologiche e fisiche); sospettiamo che ogni mostro, demone o bestia
infernale mai temuta dagli esseri umani sia stata ispirata dalle
gesta di quei primi vampiri terrestri, assolutamente selvaggi; come i
dino sapiens siano usciti dal pianeta Riuwok e come si siano
procurati i loro mezzi tecnologici, se era descritto, non è stato
possibile trovarlo, probabilmente eliminato dai dino sapiens stessi,
che invece non si erano lasciati sfuggire la possibilità di
decantare le proprie lodi di dominatori e conquistatori; un'altra
grossa sorpresa fu quella che ci trovammo tutti a provare quando
emerse che i responsabili della “pazzia” che aveva pervaso i
vampiri circa mille anni prima e che aveva segnato il popolo che poi
sarebbe stato il nucleo del Consorzio, era stata direttamente causata
dai dino adiani, in un primo tentativo di eliminare dall'universo la
razza vampira, nemica naturale sul pianeta Riuwok; era stata usata la
stessa tecnica che aveva creato il condizionamento perfetto che aveva
originato i primi schiavi umani, del cui popolo faceva parte Andrea,
ma che era stato eliminato, nel corso di alcuni decenni, dalle
capacità rigenerative dei vampiri, che trattavano le modificazioni
neuronali come delle ferite, cercando di ripristinare la situazione
precedente; l'esito di quella lotta, su quello sconosciuto pianeta,
era stato che i vampiri fossero più intelligenti e, nonostante le
dimensioni ridotte, molto più forti dei dino sapiens, che se l'erano
legata alle zanne, con odio eterno; della provenienza della razza che
aveva messo in piedi quell'esperimento (i Primi) si riuscì a capire
solo che era molto antica, forse si era evoluta su di un pianeta
orbitante intorno ad uno dei primi soli stabili e di lunga durata
dell'universo e, nel caso, si trattava di vari miliardi di anni,
visto che l'Universo data circa 13,7 miliardi di anni di età;
l'esplorazione proseguiva e noi tenevamo sempre gli occhi aperti; in
compenso in due galassie distinte avevamo scoperto tre civiltà
altamente evolute, circa come la nostra prima della nascita delle
I.A. e stavamo intraprendendo relazioni decisamente amichevoli. A
quanto pareva tutte quelle civiltà si erano evolute da delle specie
non aggressive, ma semplicemente dotate di enorme curiosità
naturale, che le avevano spinte allo studio del mondo che le
circondava, sviluppando le caratteristiche genetiche che con il tempo
le aveva portate dallo stato animale puro e semplice a quello di
stirpe dominante ma integrata nell'ambiente; rispetto ad umani e
vampiri si erano risparmiati un sacco di complicazioni, faccenduole
come guerre, stermini di massa, devastazioni ambientali. Un modello
di sviluppo molto più equilibrato che aveva consentito la nascita di
una civiltà avanzata nel giro di poche centinaia di anni, invece che
di molte migliaia, per il semplice motivo che la razza perseguiva il
benessere collettivo, da cui conseguiva quello individuale, cosa che
nella nostra galassia non era mai stato compreso appieno e che aveva
portato alla fine di innumerevoli civiltà, causa i conflitti interni
e con altre civiltà emergenti: l'eterno “mors tua, vita mea”,
espressione dell'egoismo che risolve i problemi del momento,
rimandando a data da destinarsi i problemi globali, però nettamente
più importanti. Era, forse la più grande scoperta della storia
umana e vampira: la felicità è possibile anche e soprattutto
rispettando TUTTI gli altri e TUTTO quello che ci sta intorno, e
anche se il campione statistico era piuttosto ridotto, sembrava che
la storia dell'intelligenza senziente nella nostra galassia fosse
un'anomalia rispetto a quella delle altre galassie e questo
considerando che i dino sapiens erano anche essi frutto della Via
Lattea; tre su tre delle razze senzienti sviluppatesi nella nostra
galassia, sul pianeta Terra, erano egoiste, violente e assassine, pur
tenendo conto delle manipolazioni dei Primi, che in fondo avevano
solo sfruttato caratteristiche già perfettamente radicate e
rivelate; bella media, non c'è che dire.
Ma
ora era anche arrivato il momento di passare alla seconda fase della
vita di Angela, che stava diventando maggiorenne e doveva fare delle
scelte. Con la calma seguita alla guerra contro gli adiani, era
emersa una cosa curiosa e particolare: le intelligenze artificiali
(più precisamente i loro cervelli) come Bimba e Stuart, emettevano
un tipo di radiazione mai rilevato prima, che nasceva dalle
manipolazioni quantistiche particolari che ne permettevano il proprio
stesso funzionamento;6
il problema in se consisteva nel fatto che quella radiazione, sapendo
come rilevarla, rendeva una ragazzina di 55 chili più visibile
dell'esplosione di una supernova in mancanza di qualunque altra
stella, cioè nel buio assoluto. Se volevamo tenere Angela isolata,
dovevamo tenerla lontana da Bimba; poi Angela avrebbe deciso cosa
fare, ma questa fu (anche se scontata come diretta conseguenza del
presupposto iniziale) la scelta più difficile da fare al posto della
nostra bambina; quando comunicammo queste nostre decisioni a Bimba,
lei fu d'accordo con noi, ma non poté fare a meno di mettersi a
piangere; anche Stuart ci rimase molto male; tutti non vedevano l'ora
che arrivasse questa rara bambina vampira e pensare di doverla tenere
separata da persone sicuramente importanti della sua vita o,
dall'altro lato, non poter stare con lei mentre cresceva era molto,
molto difficile, pur a fronte dell'enorme arco di vita a cui era
destinata.
Ecco,
ora avevo raccontato proprio tutto ad Angela ed era evidentemente
molto impressionata dalle scelte che erano state fatte in suo nome,
ma per il suo bene; si strinse a me molto forte e poi, guardandomi
dritto negli occhi, mi comunicò la sua definitiva scelta: --voglio
fare parte della vita di mia sorella Bimba--; non disse altro,
infatti quello comportava una serie di conseguenze ovvie: avrebbe
fatto parte della Flotta, dopo l'Accademia, che avrebbe avuto valore
di corso di studi superiore, assumendosi tutti gli oneri, i rischi e
le soddisfazioni del fare parte della più potente e straordinaria
organizzazione mai vista nell'Universo. Comunicai la decisione di
Angela via iper-link e un minuto dopo la GII-b (qualche piccola
miglioria e un leggero restyling, niente di che) appariva subito
fuori casa nostra, situata in un terreno libero fuori città, così
da permettere a me, Eva o chiunque altro della famiglia di andare e
venire indisturbati; io e Angela stavamo aspettando in piedi sul
portico; il portello si aprì e la prima ad uscire fu Eva, seguita da
Gloria, Lortan e Stuart, che sembrò, contrariamente al solito,
veramente emozionato; alla fine uscì Bimba, timidissima, seppure
ansiosa per il desiderio di quell'incontro; Angela, mentre tutti gli
altri uscivano, aveva iniziato ad avvicinarsi e ora, mentre Bimba
appariva sull'apertura della GII, era a non più di 5 metri; si
fermarono tutte e due, si guardarono e in un'esplosione di gioia si
corsero incontro, abbracciandosi e ridendo felicissime. Le mie
bambine erano finalmente insieme. Che mondo fantastico che è questo.
FINE
1
Avevamo elaborato un protocollo per l'abbordaggio che avremmo
sicuramente subito; infatti eravamo l'unica nave presente nella
galassia ad essere rimasta visibile e intatta, essendo l'ultima ad
avere portato a termine la guerra e quindi era quasi certo che
saremmo stati abbordati dagli adiani, curiosi di vederci morti o
agonizzanti e di studiare la tecnologia della GI, ottimo esempio
della tecnologia vampira.
2
Faster Then Light: Più Veloce della Luce. Utilizzavano anche loro
il sistema della distorsione spaziale, ma sfruttando una micro
singolarità naturale, vale a dire un piccolo buco nero, che creava
un accorciamento spaziale neanche lontanamente paragonabile a quello
che poteva essere generato già dalla versione iniziale della GI e
che era nettamente meno gestibile del flusso di gravitoni che
emettevano i sistemi di navigazione della nostra Guardiano.
L'energia extra dei generatori ad antimateria aveva lo scopo di
creare una sorta di specchio parabolico che indirizzasse la
deformazione verso la direzione di navigazione, aumentandone
l'efficacia ed impedendo (al meglio possibile) gli effetti verso la
nave. Complicato, pericoloso e poco efficace. Se un'avaria avesse
disattivato i generatori, la distorsione gravitazionale del buco
nero avrebbe potuto disintegrare l'astronave nel giro di pochi
secondi, a causa degli effetti mareali accentuatissimi, anche in
presenza di un buco nero così piccolo (chissà dove lo avevano
trovato...); le avarie erano altamente probabili a causa della
continua dispersione dell'antimateria, che con il tempo indeboliva
tutta la materia che andava ad incontrare ed infatti questi
generatori venivano attivati solo per il minimo necessario e ce ne
erano tre (tripla ridondanza), che si alternavano, consentendo le
necessarie riparazioni; quando avessero dovuto fermarsi e quindi
disattivare la navigazione, avrebbero dovuto allontanarsi
enormemente dal buco nero; in effetti i sensori gravitazionali lo
rilevava ad alcuni milioni di chilometri, in allontanamento, ma in
rallentamento; vedevo che stavano modulando lo scudo
elettromagnetico per ottenere quell'effetto. Altra cosa complicata e
pericolosa: perdere il buco nero poteva bloccarli.
3
Peta è il prefisso per indicare migliaia di miliardi; mega = mille;
giga = milioni; tera = miliardi; peta = migliaia di miliardi.
4
Superiori
in grado agli altri comandanti di astronave, al fine di attivare le
altre risorse della Flotta, come astronavi mediche, logistica, ecc.,
e di grado inferiore solo ai tre Ammiragli di settore (Intelligence,
Strategica, Umanitaria), che dirigevano le operazioni solo nelle
situazioni di routine, mentre per le contingenze si attivavano,
appunto i Capitani di Classe A, che si rapportavano con gli
Ammiragli solo per coordinarsi. Esiste una quarta divisione della
Flotta, che è quella Esplorativa, il cui Ammiraglio era stato
nominato Benjamin Harris, che era appunto quella che si occupava
dell'esplorazione e dei Primi Contatti, con le eventuali altre
civiltà incontrate; in caso di necessità avrebbe fornito ulteriore
supporto al resto della flotta.
5
Evidentemente anche i Primi, la razza che
aveva ideato quell'esperimento così straordinario, aveva intuito le
potenzialità di sviluppo di quelle proto-scimmie, da cui poi in
effetti si erano sviluppati i primi umani; più di uno di noi aveva
ventilato la possibilità che ci fosse stato uno sviluppo guidato e
mirato proprio ad ottenere, in tempi lunghi, un'intelligenza più
sviluppata, fino alla nascita di una civiltà che si fosse diffusa
nella galassia e nell'universo; ancora, però, non vi erano tracce
dei Primi e questo era un grande mistero, ancora irrisolto.
6
La fisica quantistica descrive le particelle
sub-atomiche con tutta una serie di numeri quantici (supplementari
alla semplice polarità negativa, positiva o neutra, dove
l'elettrone è di polarità negativa, il protone positivo e il
neutrone neutro), che sono espressione di alcune caratteristiche
peculiari delle particelle e la cui combinazione descrive ogni
particolare particella; in natura questi valori sono stabili e
relativi alle varie particelle, nei cervelli delle i.a. vengono
manipolati per aumentare le possibilità elaborative e di
immagazzinamento delle informazioni; ecco come dalla semplice
variazione della polarità magnetica (0/1) che in gruppi di otto e
multipli, dava la possibilità di archiviazione delle memorie dei
computer di una volta, si è passati a numerosissime combinazioni di
numeri quantici che elevano immensamente le possibilità di calcolo
presenti sugli stessi dispositivi di archiviazione; la velocità di
calcolo è inoltre aumentata grazie all'uso della luce (fotoni in
banda gamma, cioè con le energie dei raggi gamma, che altro non è
che la frequenza di vibrazione dei fotoni, che veicolano la luce con
cui vediamo il mondo che ci circonda, ma con energie e cioè
frequenza minori) al posto degli elettroni.