lunedì 14 novembre 2011

SIMBOLI: SETTIMA PARTE.

Entrammo nella Guardiano II; lasciai Bimba fare le presentazioni: --questa è la sala comando, con le consolle di navigazione, tattica, ingegneria, comunicazioni e supporto vitale. Sono tutte intercambiabili e... resteranno nella maggior parte del tempo inutilizzate, dato che viene utilizzato un sistema di controllo neurale con vista e sensori in soggettiva tele-operato; è così che ho annullato il vostro attacco, anche se prima ho lasciato che procedesse per qualche secondo, tanto per dimostrarvi l'inutilità delle vostre armi contro le difese della GII; proseguendo, nella parte posteriore si trovano le cinque cabine equipaggio, biposto e i servizi igienici e mensa; che a secondo dei momenti svolge anche il ruolo di sala relax, palestra e qualunque altra funzione utile--. Dato che il giro turistico era praticamente concluso, mi aspettavo una domanda, che arrivò puntualmente da parte del tenente Joshi: --forse sono zone interdette, ma non capisco dove possano essere la sala macchine motori, il generatore di potenza, che dovrebbe essere enorme, visto il profilo energetico espresso dalla Guardiano II, bobine per le armi, quelle per gli scudi...--; Bimba lo interruppe, mi guardò, immagino per chiedermi l'autorizzazione, ma decise di proseguire comunque: --non c'è nessun segreto sull'ubicazione, è solo che tutti questi compartimenti non esistono; seguitemi...--, la seguimmo, attraverso il portello che portava alla sala della iper-singolarità, per infine guardarla mettersi davanti alla sfera a raggi che racchiudeva la più grande forza mai creata e controllata nella nostra galassia, per iniziare una spiegazione di quindici minuti sul funzionamento energetico a cascata che muoveva tutto, sulla gestione dei molteplici strati quantici, sulla probabile portata dell'energia emettibile e su ogni altro aspetto dei sistemi energetici della strabiliante GII; concluse con l'ultima piccola sala, adiacente a quella della sfera: --infine questa è la sala dove vengono prodotte le naniti e dove sono state immagazzinate le scorte di materiali base da cui creo le naniti stesse e da cui queste preparano ogni cosa che può servirci; la particolarità delle naniti consiste nella capacità di manipolare la materia a livello atomico, assemblando atomo per atomo la struttura necessaria all'oggetto che stanno costruendo, forzando le forze elettroniche grazie all'energia che viene fornita loro dal sistema energetico principale...--, indicò la sfera, --...sto cercando di far creare alle naniti anche tessuti viventi, ma la complessità è decisamente superiore e i risultati non sono ancora perfetti, altrimenti potremmo far ricostruire organi o arti andati perduti in maniera simile a quello che succede ai componenti della razza vampira quando sono sottoposti ad irradiazione gamma e adeguatamente alimentati; per ora ci dobbiamo accontentare, anche se in effetti è un bel accontentarsi: le sensazioni tattili sono identiche, la capacità e la forza molto superiori; Christine prova a capire la differenza con una mano e un braccio normale...--; allungò la sua mano destra a Christine, che la toccò, la girò, per poi passare al braccio, al gomito ed infine alla spalla; finito questo esame Christine era stupita e commentò: --deve essere stato un incidente gravissimo, ma non sento differenze!--; solo in quel momento mi resi conto che Christine non era presente alle presentazioni che avevo fatto, nella sala da pranzo della Vendetta, non essendo un ufficiale superiore e quindi non sapeva “cosa” era Bimba; aveva pensato che Bimba le facesse sentire la perfezione del suo arto bionico nano-costruito; rimediò suo padre: --Chris, Bimba è una macchina, un'intelligenza artificiale quantistica, impiantata in un corpo nano-costruito, ma sembra ed è una ragazzina splendida, dolce e straordinariamente intelligente, che ha ideato e creato, insieme al suo “amico” Stuart, della sua stessa natura, la Guardiano II, per proteggere le persone che ama, anche se sono sicuro, con il dolore nel cuore per la morte che questa nave avrebbe potuto arrecare a tutti noi--. Il Comandante Harris aveva perfettamente colto nel segno, così in profondità che Bimba era emozionata, con gli occhi lucidi, provocando in Christine una reazione di forte empatia: --grazie Bimba; non mi importa della tua natura; tu sei un angelo e spero che possa accettare le mie scuse per la paura che abbiamo provocato, senza la quale non sarebbe stato necessario tutto questo; sei la vittima più grande di tutto questo odio ingiustificato; nascere per dover distruggere è veramente orribile--. Christine le asciugò le lacrime e le diede un bacio, come una sorella maggiore può fare con la piccola di casa, per confortarla. Bimba aveva, ancora una volta, conquistato il cuore di una persona. Joshi, nel frattempo si guardava intorno, con gli occhi aperti, non risparmiando Bimba. Nel giro di poche ore si era ritrovato in un futuro centinaia o anche migliaia di anni avanti: astronavi minuscole, ma in grado di distruggere interi sistemi stellari, se non quadranti stellari, ma che grazie a questo potere potevano anche costruire, manipolare interi sistemi stellari, per renderli abitabili e sicuri; navi capaci di viaggiare istantaneamente da un capo all'altro dell'Universo; intelligenze artificiali potentissime, ma gentili, “umane” e anche belle; nano-macchine in grado di manipolare la materia fino all'ordine delle particelle nucleari; era stupito e sorrideva: vedeva, finita la guerra, un mondo di progresso e pace dischiudersi davanti a sé, dove le persone, tutte le persone, avrebbero potuto vivere appieno la propria vita, molto, molto lunga, facendo solo ciò che più desideravano e senza la paura del futuro. Ma prima c'erano delle cose da risolvere.

Io non so se esiste un qualche genere di entità superiore, un dio, una forza creatrice o chissà cos'altro, ma so senza ombra di dubbio che esistono il male ed il bene, anche se non credo siano entità viventi ed assolute; nella maggior parte delle volte è solo una questione di punti di vista: la tigre che uccide la gazzella non è maligna, ma agisce per sopravvivere, è la sua natura e il suo istinto le dice che è bene; ma certamente la gazzella, in maniera del tutto istintiva, pensa che la tigre sia il male; nel mondo dell'intelligenza e della coscienza, il male, come avevo avuto modo di conoscere, era sempre la mancanza di rispetto che una persona, qualunque fosse la sua natura, aveva per un'altra, che derivava sempre dalla mancanza di empatia (la capacità di riuscire a capire ed immedesimarsi nei sentimenti e le emozioni altrui). Anche le creature senzienti agiscono distruttivamente, ma lo fanno per scelta, per gli interessi propri o delle persone che hanno intorno e che magari amano; se sono dotate di empatia, ne soffrono, altrimenti potrebbero persino esserne felici; nel primo caso non sono realmente cattive e il male che fanno (credono) ha un fine “buono”, nel secondo fanno del male convinte di averne il diritto, perché superiori, più importanti, nate per sfruttare tutto il resto dell'universo e gli esseri viventi che vi vivono. Esiste una via di mezzo, che è quella del male fatto per ignoranza, di azioni che portano dolore, senza però realmente averlo voluto fare, solo perché non si sono valutate le conseguenze o non si è stati in grado di rendersi conto delle conseguenze. Ma cosa si deve pensare di esseri senzienti che, senza nessun motivo apparentemente valido e per il semplice motivo di aver scoperto l'esistenza di altri esseri senzienti, decidono di attraversare l'abisso spaziale che separa due galassie, per distruggere definitivamente la vita dell'altra razza? Andromeda è molto più grande della Via Lattea, le sue risorse sono maggiori e solo una specie intelligente vi si è evoluta; inoltre, con un tasso di riproduttività ridottissimo e un arco di vita di centinaia di anni, popola solo una esigua percentuale dei pianeti abitabili, il che rende la possibilità di espansione della specie quasi illimitata.
Queste erano le poche informazioni che i nostri nuovi amici umani aveva collezionato sugli Adiani (contrazione di Andromediani). Mentre erano stati comunque costretti a realizzare (con le indicazioni degli Adiani) le armi che poi avevano scagliato contro di noi, avevano anche tentato di capire i motivi che aveva comportato l'ideazione di quella “soluzione finale”; le parole che lo stesso Harris, membro del governo dell'allora nazione planetaria Larissa, poi capitale del Consorzio Umano, sentì dalla bocca del Comandante della Forza Di Dominio Xivriquomik (approssimativa traduzione fonetica del nome di questo popolo), furono: --l'Universo non è abbastanza grande per ospitare razze inferiori; siete un virus maligno, infestate ogni singolo angolo della vostra galassia, devastando ogni cosa--. Non hanno mai dato altre spiegazioni, né profferito altre parole che non fossero le istruzioni direttamente necessarie alla realizzazione delle azioni ostili programmate contro noi vampiri; nessun umano ebbe mai la possibilità di sperare nella propria sopravvivenza, una volta eventualmente ottenuto il successo, cosa confermata della spietata eliminazione di ogni singolo individuo eventualmente dimostratosi inutile o improduttivo; in questi diciassette anni di controllo degli Adiani sugli umani, oltre alle morti occorse nel primo attacco, erano stati oltre 10 milioni, equamente distribuiti sui 6 mondi abitati dalla gente del Consorzio Umano, le persone sommariamente massacrate; una vera ecatombe, considerando che la popolazione complessiva era intorno ai 2 miliardi. Il piano di sterminio delle due razze della Via Lattea, avrebbe portato alla morte di oltre 100 miliardi di esseri viventi, di cui 99,99% umani e la rimanenza vampiri. Si erano susseguite azioni di resistenza sia passiva che attiva, ma con risultati catastrofici, nel primo caso (eliminazione totale della popolazione da cui erano arrivati gli attacchi), e del tutto improduttivi, nel secondo (le armi e le capacità difensive degli Adiani erano insuperabili per i mezzi umani). Ero fermamente deciso ad impedire quella catastrofe, a qualunque costo. Era lo scontro tra due branchi di leoni per il dominio e la sopravvivenza; dovevo dimostrare che il leone alfa ero io, definitivamente. Se avevo dovuto ristabilire le gerarchie del potere nella galassia, quando ero salito a bordo della Vendetta, ora avrei dovuto ristabilire la gerarchia del potere nell'Universo, anche se sospettavo che non sarebbe stato altrettanto facile che con gli umani del Consorzio.
Avevo la netta impressione che le armi del Consorzio fossero state fornite dagli Adiani esattamente nella quantità e nella misura strettamente necessaria a farci fuori, anche se poi avevamo regolarmente frustrato i loro piani venendone fuori solo leggermente ammaccati (facendo del tutto finta che i morti su Marte si potessero definire una ammaccatura); il tempismo con cui le invenzioni di Bimba e Stuart ci avevano permesso, via via, di salvarci era stato a dir poco spettacolare; questo non toglieva che fosse realistico pensare che le risorse Adiane fossero molto maggiori e che le loro azioni fossero state dettate solo dalla prudenza di non scoprire tutte le carte; era chiaro che temessero più noi degli umani e che forse un risvolto del loro piano fosse pure che se non fossero riusciti a farci distruggere dagli umani, la nostra vendetta avrebbe sicuramente sterminato gli umani, semplificando di molto il lavoro di sterilizzazione della Via Lattea: in fin dei conti uccidere 100 miliardi di esseri viventi, stanziati su decine di pianeti era un lavoro complicato, lungo e molto, molto sporco, per degli esseri poco numerosi, addirittura meno numerosi dei vampiri. Ma ora le condizioni erano cambiate e se tutto fosse andato come pensavo io, i loro piani non si sarebbero mai realizzati.
Arrivammo su Larissa parcheggiando direttamente sul piazzale antistante al palazzo del governo, anticipando il resto della flotta del Consorzio, che sarebbe arrivato entro la settimana successiva; gli Adiani si erano premurati di scegliere, come “alleati” un gruppo di sistemi stellari quanto più possibile lontani dalle normali rotte battute da noi o da umani a noi collegati; infatti il sistema solare di Larissa era praticamente dalla parte opposta della Via Lattea e la mediana che idealmente congiungeva i due sistemi passava quasi direttamente per il centro della nostra galassia; questo assicurava che nessun genere di informazione potesse giungere a noi da sensori di rilevamento di qualsiasi genere; distruggere 4 sistemi stellari per ottenerne le materie prime per la flotta, i materiali radioattivi e ogni altro genere di bisogno, era stato un lavoro rumoroso (a livello energetico) e sporco (un'immensa nuvola di detriti aleggiava in tutto quel settore galattico); nessuno si era accorto di nulla. Ecco perché la flotta del Consorzio avrebbe impiegato tutto quel tempo. Inoltre un fattore che ci aveva indotti a sbrigarci era che gli Adiani si aspettavano un rapporto sull'esito dell'operazione entro 3 giorni e a quella data avrebbero scoperto che le cose avevano preso una piega diversa; dovevamo fare i nostri piani entro e non oltre due giorni e metterli in atto prima che gli Adiani potessero fare qualunque cosa. Nel frattempo avevo inviato un messaggio criptato su Marte affinché inviassero, con un equipaggio di soli vampiri, la Guardiano I su Larissa; non era mancanza di fiducia negli specialisti umani, ma avevo deciso di non coinvolgere esseri umani; era una questione “personale” Adiani/Vampiri e se ci sarebbero dovute essere vittime, solo di quelle due specie sarebbero dovute essere; la GI sarebbe stata lì in serata, così avremmo potuto apportare le modifiche necessarie e lasciarla a difesa del pianeta e della sua popolazione; mentre atterravamo Stuart stava giusto finendo di spiegare che genere di migliorie ci saremmo potuti aspettare: --mentre Bimba si prendeva cura del Tenente Christine Harris, ho creato una colonia di naniti che porterà la GI ad un fattore 10 di miglioramento, vale a dire sarà dieci volte più potente, veloce, protetta; saranno installati anche dei sistemi neuronali di tipo più avanzato, con un interfaccia di collegamento a contatto, un piccolo casco da applicare sulla testa dell'operatore; mi occuperò io stesso delle operazioni di intelligenza artificiale a bordo della GI; la GI non sarà neanche paragonabile alla GII, ma avremmo bisogno di più tempo per ricostruirla praticamente da zero; comunque credo che sarà più che adeguata alle nostre esigenze. Vi saprò dire quanto adeguata quando avrò potuto esaminare i residui energetici delle armi Adiane.
Il portello della GII si aprì su una scena di distruzione assoluta: solo pochi edifici erano intatti; ma subito notai che non vi erano macerie in giro ma solo scheletri abbandonati di edifici; il Comandante Harris mi affiancò sullo scalino della scaletta di uscita: --non ci hanno permesso di ricostruire niente; avevamo altro da fare, ci hanno sempre detto; molta gente vive in ricoveri di fortuna e in condizioni veramente pessime, dato che anche ogni servizio è andato sostanzialmente distrutto--. Mi indicò la direzione del palazzo del governo; non feci commenti, ma ero decisamente di malumore.
Nella GII rimasero Christine, Joshi, Bimba e Stuart, per portare avanti la ricostruzione delle gambe della figlia di Harris e seguire la nuova colonia di naniti; il comandante Harris avrebbe fatto l'operazione in un altro momento.
Entrammo nel Palazzo del Governo da una grande porta metallica dorata, incisa di bassorilievi e testi che ne descrivevano le immagini; sicuramente le immagini alludevano a qualche evento storico importante, ma pur tentando di capire la loro natura, mi fu impossibile a causa della lingua usata o dovrei dire della lingua scritta usata, del tutto incomprensibile1; la porta era sorvegliata da quattro guardie armate, due per lato; le uniformi erano elaborate, ma via via che mi avvicinavo a loro mi resi conto che erano abbastanza rattoppate, in maniera molto abile, ma evidente; dopo aver ricevuto il saluto più perfetto e sincronizzato immaginabile (in fondo quei soldati stavano vedendosi passare davanti il numero due del governo del Consorzio e loro ufficiale militare massimo e la leggenda vivente e numero uno del popolo vampiro); mi resi conto che erano anche molto giovani, immagino perché quelli più esperti fossero tutti imbarcati sulle navi della flotta; il ruolo delle quattro guardie era solo di rappresentanza, perché se la flotta umana avesse fallito e una flotta vampira avesse attaccato il pianeta, neanche i più esperti e coraggiosi soldati umani avrebbero potuto fare nulla. Entrammo in un salone, che nei tempi migliori era sicuramente stato magnifico, ma che ora era spoglio e malandato (si notavano varie crepe nell'intonaco ed era urgente una bella mano di pittura), anche se pulito e ordinato; percorsi pochi metri ci trovammo davanti ad una porta di altezza normale ma a doppia anta, che dava direttamente in una sala semicircolare a gradoni, come un teatro classico, rivolti verso una sorta di palcoscenico ai cui lati si trovavano due lunghe panche; Harris mi spiegò la funzione della sala, chiamata infatti teatro: --in questo teatro si svolgono le riunioni del governo, le votazioni e qui avvengono i resoconti delle attività militari e di governo; veniamo convocati qui quando gli Adiani devono comunicarci qualche cosa; ho visto morire molti colleghi e amici, per mano degli Adiani, spesso perché venivano rilevati ritardi minimi nei programmi di sviluppo e realizzazione; altre volte per dare “stimoli ed esempi”; altre volte per puro capriccio. Ogni volta che gli Adiani ci convocano, muore qualcuno; l'unico dubbio è nel vedere “chi” subirà quella sorte--. Avevo notato che il pavimento era ricoperto da moltissime chiazze di sangue, il che era strano, dato che il sangue è una soluzione acquosa e basta dell'acqua, calda se il sangue è rappreso, per ripulire; domandai ad Harris, se ne conosceva il motivo: --non è ovvio? Serve affinché ci si ricordi degli errori commessi e affinché ci sia sempre chiaro e presente chi comanda; anzi, chi è il “padrone”--. Fuori dal suo ambiente naturale, il ponte di comando della sua nave, Harris aveva perso molta della sua sicurezza, o magari, non più immerso nelle operazioni e nella direzione della sua flotta, la sua mente veniva assalita da pensieri diversi; ora vedevo l'uomo, quell'uomo che aveva perso quasi tutta la sua famiglia, tutto il suo mondo e che quasi aveva perso la speranza nel futuro. Quel momento di sconforto finì subito, dimostrando la tempra di Benjamin Harris, Comandante in Capo della più straordinaria flotta spaziale mai vista, orgoglioso padre di una splendida e coraggiosissima figlia e ora mio amico: --bene Adam siamo qui per fare un lavoro; facciamolo!--; afferrò il comunicatore che portava sempre alla cintura e parlandovi dentro: --sono il Capo di Stato Maggiore Harris, convoco d'urgenza il Consiglio Grande!--; chiuse la comunicazione, si sedette in cima alla panca di destra, indicandomi la poltroncina vicina a lui, mettendomi in guardia per l'immediato futuro: --ora dobbiamo aspettare che tutto il consiglio si riunisca; i colloqui non saranno né facili, né brevi; non escludo che qualche consigliere tenti di spararti, né che, addirittura, tenti di avvisare gli Adiani; dovresti attivare le tue difese e se possibile qualche sistema di intercettazione delle comunicazioni in uscita dal pianeta--. Gli diedi conforto: --il sistema di difesa personale, il SDP è sempre attivo al livello uno, che significa che ricerca e scannerizza l'ambiente per ogni minaccia possibile, nel raggio di 5 chilometri; se dovesse rilevare un coltello, un proiettile, un missile o anche un raggio di energia, diretto nella mia direzione, passerebbe allo stadio necessario a rendere lo scudo personale impenetrabile, fino al livello 10+, identico nella sua impenetrabilità a quello della Guardiano II2; ho riprogrammato il sistema perché estenda lo scudo anche a te; l'unica accortezza, affinché il livello 10+ possa essere esteso, essendo sferico, è che tu sia entro i cinque metri da me; per gli altri la distanza non ha importanza e permettono di vedere all'esterno; a proposito delle comunicazioni in uscita dal pianeta, sono impossibili dal momento stesso che siamo rientrati nello spazio A--. Stavo giusto finendo questa spiegazione, che cominciarono ad arrivare i primi consiglieri; si creò immediatamente un ingorgo sulla soglia della porta d'ingresso, infatti i primi due che arrivarono, resisi conto delle mie generalità, si bloccarono, non permettendo il passaggio agli altri; Harris si alzò in piedi, avviandosi per alcuni metri verso la porta, dimostrando la sua libertà di movimento (non era minacciato né forzato da me) e facendo cenno ai consiglieri, li esortò ad entrare nella sala del consiglio: --su, avanti, non rimanete fermi lì come statue; ci sono comunicazioni urgenti da riferire, non abbiamo tempo da perdere--. Seguitando ad invitare i consiglieri ad entrare, si avvicinò ulteriormente, fino ad arrivare a mettere una mano sulla spalla del primo, per poi spingerlo, con decisione seppur con gentilezza verso i gradoni, destinati ad accogliere tutti i consiglieri; l'ingorgo cominciò a defluire e salvo piccoli rallentamenti dovuti a consiglieri più “timidi”, nel giro di pochi minuti, tutti furono al loro posto; non so se per scelta o per puro caso, l'ultimo ad entrare fu il Primo Consigliere, che sotto gli occhi di tutti, attraversò l'intera sala per andarsi a porre presso l'unico posto a sedere isolato, a metà strada esatta dalle due panche che ospitavano il Consiglio Piccolo, composto dai ministri e dai rappresentanti dei compartimenti delle forze armate (servizi segreti, aviazione, marina, esercito), in tutto 12 persone.
Il Primo Consigliere Radichek si sedette con una certa titubanza, trovandosi in imbarazzo in quella situazione del tutto nuova ed ignota, ma poi prese posto: --il Capo di Stato Maggiore Harris deve riferire su fatti urgenti--. Fece un cenno ad Harris, che si alzò e si andò a mettere al centro del palcoscenico, guardò circolarmente tutti i consiglieri e, iniziando con la formula di rito, riferì i fatti: --Saluti al Primo Consigliere e Consiglio Grande, rappresentanti del Popolo del Consorzio: la guerra contro i Vampiri è finita ed ora è iniziata quella contro gli invasori Adiani...--, un boato immenso si sollevò dall'intero Consiglio, ma né per me, né per Harris era una sorpresa; i secondi passavano ma quell'enorme babele di suoni non tendeva a scemare, aggravata dal Primo Consigliere che urlava per richiamare all'ordine tutti gli altri; mi alzai in piedi, facendo calare un po' la confusione, a causa di quelli che si incuriosirono delle mie azioni, mi avvicinai ad Harris e gli parlai (urlando) nelle orecchie, suggerendo una linea d'azione; dapprima mi guardò con stupore, ma poi fece cenno di accettare di fare quell'esperimento. Mi piantò lì, in piedi, in mezzo al palcoscenico, si diresse verso la porta d'entrata, dove ora stazionavano due nuove guardie, pesantemente armate, per strappare ad una di queste il fucile d'assalto a propulsione elettromagnetica3, puntarmelo contro e sparare; lo schianto del proiettile, contro il mio SDP fu spaventoso, ma il proiettile finì letteralmente nebulizzato dalla potenza dell'impatto, scomparendo in una piccola nuvoletta incandescente, che andò raffreddandosi e diradandosi davanti al mio petto, indicando l'esatta posizione dell'impatto. Harris restituì ad un allibito soldato la sua arma, tornò sul palcoscenico, affiancandomi e mettendomi una mano sulla spalla, ora nuovamente facile da raggiungere (l'impatto mi aveva reso invisibile per alcuni istanti, nascosto dietro una sfera nera, lo scudo), per poi rivolgersi all'assemblea: --gli Adiani non possono più distruggerci, né noi né i vampiri; possiamo respingerli o spazzarli via dall'Universo, è solo una nostra scelta, ma dobbiamo agire con rapidità ed astuzia, perché la flotta dei vampiri è potentissima ma piccola e non può essere ovunque per difendere tutti da eventuali ritorsioni; prima della prossima convocazione dobbiamo aver reso inerti i loro vascelli e le loro armi e per fare questo dobbiamo sapere quante e dove sono, e come fare a renderle inermi--. Il come sarebbe stato decisamente complicato, perché dipendeva dalla posizione di ogni singola nave Adiana rispetto a pianeti abitati, da ritenersi ostaggi e dalla potenza delle difese di queste navi. Ora il silenzio era praticamente perfetto, anche se era evidente una grande “agitazione” nervosa; lo potevo vedere nei loro occhi, nella posizione dei loro corpi, contratta e tesa, e nelle mani, che stringevano ogni cosa a loro portata, diventando bianche, esangui. Toccava a me.
Mi portai al centro della sala ed esordii: --la mia memoria risale a solo poche settimane fa; infatti l'attacco che avete portato contro il nostro pianeta capitale quindici anni fa mi ha quasi ucciso; quasi. Quello che siete riusciti a fare è stato distruggermi il cervello, al punto che la mia memoria è andata irrimediabilmente persa; per quindici anni ho vissuto una vita normale, incosciente della mia identità e della mia natura; proprio mentre sono stato rintracciato da mia sorella e dalla mia attuale moglie, un vostro sicario mi ha colpito a tradimento, amputandomi una gamba; durante un'ulteriore scontro ha colpito con i vostri proiettili isotopici Eva Ivanova e Gloria Nemec, direttamente in testa, ma siamo tutti sopravvissuti, escluso il vostro killer; abbiamo deciso di tornare su Marte, ma subito dopo il nostro arrivo siamo dovuti decollare d'urgenza, a causa degli effetti della polvere isotopica; giusto il tempo di raggiungere l'orbita e Marte ci è esploso davanti agli occhi; sono morte migliaia di persone, precisamente migliaia di esseri umani; abbiamo tentato di interrogare i due vostri rappresentanti, ma hanno perso la vita quando l'onda d'urto dell'esplosione di Marte ha colpito la Guardiano I; una delle vostre navi è andata distrutta, l'altra è fuggita verso Alpha Centauri; era nostra intenzione seguirla con la Guardiano II, per vedere se era possibile capire chi potessero essere i mandanti di tutti quegli attacchi, ma, durante il viaggio inaugurale della GII, in direzione opposta, ci siamo imbattuti nella vostra flotta; ho dovuto decidere di distruggere la vostra ammiraglia e riportare a più miti consigli il comandante della flotta, il Comandante Harris; solo dopo varie divertenti scenette, durante le quali sono stati portati vari attacchi omicidi nei miei confronti, oltre che nei confronti delle altre persone che erano con me, sono finalmente riuscito a parlare..., anzi, a comunicare, con il Comandante Harris, riuscendo alla fine a sapere tutta la verità. Perché vi racconto tutto questo, dato che sicuramente siete già stati informati, esclusi gli sviluppi più recenti? Perché fino agli sviluppi più recenti, rispetto ad ora, stavo arrivando alla conclusione che l'unica maniera per interrompere gli attacchi, le minacce e le morti sarebbe stata quella di sterminarvi; tutti, fino all'ultimo uomo, donna e bambino. Ma ora so che i responsabili sono altri, che hanno causato distruzione, morte e dolore ancora maggiori a voi; inoltre vi sto' dimostrando che abbiamo frustrato ogni singolo attacco, con mezzi nettamente superiori, sia fisici, che tecnologici e scientifici...--, durante tutto il mio discorso, avevo avuto un atteggiamento discorsivo, didascalico, anche se le situazioni che andavo raccontando e ricordando erano memorie personali, fortemente emotive e avevo lasciato che le mie emozioni trasparissero completamente, dal dolore per la morte di tanta gente, alla rabbia che questo suscitava, alla furia omicida che era venuta fuori ogni volta che ricordavo i rischi delle persone della mia famiglia e dei miei amici, provocando attimi di forte spavento nei consiglieri4; ma ora cambiai tono, i miei occhi non vagavano più in giro, ma si puntarono su di un consigliere in particolare, l'unico che era rimasto sempre impassibile, --...a causa della follia, della megalomania e del panico che noi vampiri abbiamo causato nel popolo, ma forse solo nei dirigenti, Adiani...--, mi avvicinai alla parte di balaustra più immediatamente vicina al consigliere a cui stavo ora parlando, --...che solo perché rappresentiamo per loro una vaga, remota, potenziale minaccia, hanno deciso di sterilizzare l'intera Via Lattea. C'è solo un piccolo problema; se proprio dobbiamo ridurre tutto al concetto naturale che prevede che debba sopravvivere solo il più forte...--, appoggiai le mani sulla balaustra, in legno ma rinforzata da strisce di metallo, decorative ma robuste e divelsi, spezzandola, tutta la sezione di fronte a me, scaraventandola dietro di me, dall'altra parte della sala, avanzando di un passo e facendo il vuoto dei consiglieri in quella sezione dell'emiciclo, --...gli Adiani sono destinati all'estinzione, perché sanno perfettamente qual'è la razza dominante...--, seguitai ad avanzare, salendo gli scalini, ormai deserti, fermandomi sull'ultimo libero, davanti al consigliere che avevo preso di mira, --...quindi, ora voglio sapere solo perché, visto quello che ci state facendo, non dovrei decidere di cancellare l'intera galassia di Andromeda dall'Universo?--; mentre la mia voce emetteva l'inflessione interrogativa, il consigliere, ormai in preda al terrore, tentò di scappare, muovendosi verso destra e indietro; il suo movimento fu spaventosamente rapido, almeno dieci volte quello che qualunque essere umano avrebbe mai potuto fare; ma io ero già lì; non lo toccai e infatti lui tentò di evitarmi, scartando verso sinistra, avvicinandosi alla parete di fondo del teatro, per poi schizzare ancora verso sinistra per completare la manovra di allontanamento da me; ero di nuovo lì, immobile, guardandolo dritto negli occhi. Ora si fermò anche lui; aveva capito che non sarebbe mai riuscito a sfuggirmi correndo. Passò al piano B, tentando di colpirmi con un diretto destro, che schivai semplicemente, spostandomi verso la mia destra; retrasse il braccio, per tentare con gancio, dato che nell'essere andato a vuoto si era leggermente sbilanciato in avanti, accorciando la distanza; mi tirai indietro, mandandolo ancora a vuoto, ma questa volta era pronto e riuscì a mantenere meglio l'equilibrio; mi finì quasi di fianco e tentò di sfruttare la situazione, mettendomi il braccio destro intorno al collo; iniziò a stringere con tutta la forza di cui disponeva, afferrandomi con l'altra mano il mio polso sinistro, per impedirmi di usarla contro di lui; era una posizione potenzialmente letale per me, perché ero completamente bloccato; il mio braccio destro era bloccato tra la parete ed il suo corpo; neanche con le gambe avrei potuto fargli del male dato che mi stava completamente incollato addosso. Forse lo sapeva anche lui, ma io avevo dimostrato di essere più veloce e in fisica se un corpo di massa simile si riesce a muovere più velocemente, significa che è stata usata una quantità di energia maggiore e se questa energia è sviluppata da sistemi motori come dei muscoli, significa che chi possiede quei muscoli è più forte; la mia velocità era approssimativamente 10 volte la sua, quindi ero oltre 10 volte più forte di lui5. Appoggiai il gomito destro contro la parete e spinsi; mi allontanai dalla parete, nonostante lui avesse iniziato a spingermi contro la parete con la sua gamba sinistra; dopo aver ruotato il gomito per portare la mia mano in alto, quasi all'altezza della mia spalla, seguitai a spingere, ora con la mano, e ormai ero con il braccio disteso. A quel punto diedi uno strattone con il polso sinistro ruotandolo in senso antiorario, mi liberai dalla sua mano sinistra, afferrai il suo polso destro da sopra e tirai prima verso l'alto e poi, con un movimento circolare sopra la spalla, verso davanti; con i piedi ben piantati a terra e la mano appoggiata alla parete, avevo una stabile e potente posizione di equilibrio e così lui volò sopra di me come se mi fossi tirato via una giacca appoggiata sulla spalla per buttarla sopra un divano. Spostai il mio piede destro in avanti di mezzo passo, per avere un punto di appoggio, e sempre tenendo il suo polso, lo “accompagnai” a terra. Lo schianto fu tremendo; i piedi, le caviglie ed il bacino andarono distrutti nell'impatto, mentre la spalla destra si slogò e i suoi tendini e muscoli si strapparono. Lasciai il suo polso: avevo dimostrato il punto. Inoltre, io sapevo che se lo stesso trattamento lo avessi riservato ad un altro vampiro, questo si sarebbe rialzato illeso. Tutta la scena, dalla fuga a lui disteso a terra era durata pochi secondi, ma nessuno dei consiglieri si era perso un singolo “fotogramma”.
Tornai al centro del salone, mentre arrivavano dei dottori, chiamati sicuramente dalle guardie che avevano assistito impotenti al “combattimento”, e mi rivolsi di nuovo a tutti i consiglieri: --sapevo che era uno di loro dal momento esatto che l'ho visto entrare; mi aspettavo degli infiltrati ma non immaginavo che fossero umani potenziati. Questo non cambia niente; loro sono i nostri nemici, voi vittime; noi siamo l'ultimo errore che hanno compiuto--.
Ricominciò la confusione di voci, ma questa volta non erano voci di protesta, ma i consiglieri cercavano di farmi ogni domanda che veniva loro in mente. Il Primo Consigliere Radiceck batté le mani e riuscì a riportare un minimo di ordine. In quel momento entrò nella sala Stuart, con al seguito un sistema multimediale, con il quale intendevo mostrare le immagini del nostro incontro con la flotta umana. Stuart si fermò un paio di metri oltre l'entrata della sala, si fermò, sorrise a tutti, per poi spostarsi da una parte per far passare i medici che avevano soccorso l'adiano con cui mi ero scontrato. Stuart sapeva tutto quello che era successo, grazie al sistema telepatico artificiale e quindi sapeva chi era quel personaggio, ma il suo sguardo era rivolto ad analizzare la struttura anatomica e fisiologica dell'adiano, grazie ad un sistema di diagnostica ed analisi, che sia lui che Bimba sia erano fatti “installare” dai naniti, mentre io facevo il mio numero davanti al Consiglio; dopo alcuni secondi la barella completò il suo transito, ma Stuart rimase in leggera astrazione, assorbendo i dati per una successiva elaborazione e tornò ad addentrarsi nella sala. Spiegai quello che stavo per mostrare loro: --vi presento Stuart, Sistema Tattico Universale, Intelligenza Artificiale Quantistica impiantata in un corpo realizzato da una colonia di nano-macchine create appositamente dalla prima i.a., Bimba, ora impegnata a reimpiantare le gambe al Tenente Christine Harris, figlia del qui presente Comandante Harris, con arti nano-costruiti; Bimba e Stuart hanno ideato, progettato e realizzato l'astronave di Classe Universe (mi ero inventato la classificazione lì per lì e infatti Stuart mi guardava, sogghignando al mio colpo di teatro), Guardiano II, di cui ora vi mostrerò le caratteristiche principali. Premetto che la dimostrazione non ha lo scopo di intimidirvi, ma quello di dimostrarvi che abbiamo i mezzi per rispedire i nostri cari amici Adiani, o meglio i loro servi umani potenziati, nella loro galassia; mi auguro di riuscire a guadagnarmi la vostra incondizionata fiducia e di portare i nostri rapporti ad un livello di collaborazione e amicizia--.
Stuart, che veniva guardato con evidente stupore da tutti i consiglieri, che mai si sarebbero immaginati di trovarsi difronte una cosa del genere, approntò il sistema multimediale al centro della sala, venne verso di me, sistemandosi tra il Comandante Harris ed il Primo Consigliere Radichek, ma invece di far partire le immagini, girò dapprima la testa verso quest'ultimo, aggrottando leggermente le sopracciglia; ormai conoscevo abbastanza bene Stuart e mi resi conto che c'era il serio rischio che i prossimi minuti potessero essere abbastanza imbarazzanti; Stuart si girò a mezzo verso il Primo Consigliere e guardandolo dritto negli occhi, gli sorrise e poi: --ho conosciuto suo figlio, signor Radichek; vorrei ringraziarla, perché i suoi ripetuti tentativi di assassinarci 6[hai, ci siamo, senti che tono!], ci hanno consentito di migliorare i nostri sistemi difensivi e di testarli. Mi auguro che il periodo punitivo che il Ministro della Guerra Harris ha inflitto a quel caro ragazzo, possa essere di gradimento a lei e di giovamento a lui, che magari ne ricavi un insegnamento per il proseguimento della sua vita lavorativa. Appena possibile, ma ci sono cinque anni di tempo, mi preoccuperò io stesso di andare a ringraziarlo--; Stuart tese la mano al Primo Consigliere, che al momento non aveva voluto trattare per quel grado, al contrario di come aveva fatto con Harris che aveva appellato con il più alto dei suoi gradi (dimostrando a chi andava, al momento, il suo maggior rispetto), che reagì di puro istinto, allibito, stringendo la mano tesa di Stuart. Il Primo Consigliere recuperò un minimo di aplomb guardando il Comandante Harris, che con rapidità e decisione allungò, passandoglielo, un d-pad, in cui erano riassunti gli avvenimenti del suo incontro con noi, compreso l'episodio nella cucina della Vendetta, con il fu Tenente Comandante Radichek. Harris, che avendo seguito il discorso di Stuart si era preparato, disse: --...la parte evidenziata...--; il Primo Consigliere portò gli occhi sulle righe in questione, lesse con disappunto ed evidente irritazione, appose le sue impronte subito sotto a quelle del Comandante Harris, confermando e associandosi a quelle decisioni; riconsegnato il d-pad ad Harris, lo guardò e, con nostra sorpresa, gli disse: --ben fatto Benjamin--. Erano le parole di un amico ad un altro, fidatissimo, che non ha niente da obiettare per la punizione inflitta ad un figlio teppista, evidentemente irrecuperabile.
L'espressione di Stuart mi disse che forse il signor Radichek era diventato il Primo Consigliere Radichek, ma ora non fece commenti e attivò il sistema multimediale; l'intera sala si trasformò in un ambiente olografico infinito; nessuna delle persone lì presenti era visibile, perché veniva creato un mascheramento che ne eliminava la traccia visibile; eravamo in una soggettiva esterna alle astronavi della Flotta, ma vicino alla GII, così da rendere visibili tutte le navi, poi la visuale andò allontanandosi, per andare a fermarsi ad una distanza equivalente tra la Vendetta, in testa alla Flotta, e la GII; già mentre la visuale cambiava la Vendetta e il resto della flotta cominciarono ad emettere i loro raggi di energia più potenti, flussi di protoni accelerati quasi alla velocità della luce, che sembrarono colpire la piccola GII, che però se ne rimase lì tranquillamente illesa, imbozzolata nella sfera dello scudo 10+; passarono alcuni secondi e dalla superficie della sfera dello scudo della GII partirono dei sottili raggi, a gruppi di tre, diretti ad ogni astronave della flotta umana, che smise immediatamente di emettere i raggi di protoni: i raggi emessi dalla GII avevano disattivato, senza distruggerli, i sistemi di comando della navigazione interstellare, navigazione locale e armi, creando un sovraccarico energetico nei sistemi, che aveva fatto scattare gli interruttori di sicurezza presenti nelle apparecchiature umane, sicuramente ben progettate. Tutta la scena era stata spiegata da Stuart, nei dettagli, ma un consigliere aveva notato qualcosa di strano: --salve, sono il consigliere Parminder; non ho capito come la Guardiano II abbia potuto reagire, se eravate tutti sulla Vendetta--. Stuart rispose: --semplice; Bimba è sempre stata in collegamento iper-spaziale diretto bi-direzionale con la GII, che per altro attiva le sue difese in maniera automatica, e nel momento che ha sentito l'attivazione degli scudi 10+, ha consultato i sensori tattici, individuato e analizzato i sistemi di navigazione e delle armi, per poi approntare la risposta necessaria; avevamo deciso già prima di salire sulla Vendetta che non avremmo intrapreso azioni letali--. Un altro consigliere parlò: --consigliere Noder: non ho visto la Potenza...--. Si riferiva all'ammiraglia della flotta; Stuart sembrava in imbarazzo, perché non rispondeva, ma alla fine si decise: --vi mostro le immagini, che sono allegate al rapporto del Comandante Harris...--; si vide il raggio blu emesso dalla GII prima impattare con un leggero sfarfallio sugli scudi della Potenza e poi, come se fossero inesistenti, passare oltre, colpire lo scafo ed iniziare a tagliare in due la nave, che cominciò ad aprirsi, piegandosi in fuori leggermente. Il raggio completò il dissezionamento in 30 secondi e si disattivò, mentre le due parti si andavano allontanando, lasciandosi dietro solo gli oggetti che erano all'interno della nave non fissati, perché il raggio non aveva spezzato nulla di quello che aveva incontrato, ma lo aveva tagliato in maniera netta e pulita. Nella sala, salvo alcune imprecazioni a bassa voce, regnava un silenzio raggelato. Harris intervenne: --sono Harris: nessuno si è minimamente fatto male, perché siamo stati avvisati per tempo e ci si siamo potuti rifugiare nelle zone sicure--. Un terzo consigliere, che non si presentò, chiese: --cos'è quell'alone intorno alla Potenza?-- e Stuart: --è un campo di contenimento per evitare che eventuali dispersioni di atmosfera potessero creare pericolo ai membri dell'equipaggio--.
Stuart riprese la parola: --vorrei mostrarvi l'attacco che abbiamo subito dentro la nave ed in particolare l'effetto degli scudi 10+; è lo stesso che ha protetto Adam quando il Comandante Harris gli sparato contro con il fucile elettro-magnetico, ma così potrete vedere meglio la sua efficacia, dato che l'attacco è durato più a lungo--. L'immagine era in soggettiva esterna e mostrava il nostro gruppo che camminava dietro il Tenente Radichek, sboccava nel nodo di collegamento e spariva dietro gli scudi, mentre iniziava il diluvio di colpi da varie nicchie precedentemente nascoste; i colpi rimbalzavano indietro e colpivano le pareti più volte, per poi cadere a terra dopo aver perso completamente la loro energia cinetica; una finestra separata mostrava la soggettiva di Bimba all'interno della bolla: nessun suono, nessun movimento. I proiettili smisero di colpire gli scudi e gli scudi sparirono; riapparimmo tutti e le immagini si interruppero, insieme all'ambiente olografico, facendo ricomparire la sala del consiglio e tutti i consiglieri, visibilmente impressionati. Si susseguirono altre domande, tipo “come aveva potuto Bimba comunicare con la Guardiano II attraverso lo scudo 10+”, che diede modo a Stuart di accennare all'uso dei cunicoli iperspaziali, oltre che per la navigazione, anche per le comunicazioni nave-equipaggio, persona-persona, per il trasferimento energetico, che per esempio alimentava l'SDP.
Oltre che curiosi dimostrarono di essere anche perspicaci quando un altro consigliere, che non si presentò (i formalismi erano passati in secondo piano), prese la parola: --immagino che il rifornimento d'aria prenda la stessa strada...--; Stuart lo dovette, però, contraddire: --avremmo potuto anche fare così, ma ci sono alcuni problemi. Uno, che traferire materia senza un sistema propulsivo, attraverso i cunicoli, è difficile, perché il passaggio da e per lo Spazio B offre una certa resistenza, che con una astronave è facile superare, ma con dei gas invece no; inoltre se il sistema di sostentamento vitale della GII manda aria fresca ad una persona isolata, deve anche recuperare, per smaltirla, quella viziata e questo significa due cunicoli che passano vicini l'uno all'altro, con il rischio che si intersechino, collassando e mettendo fine al rifornimento d'aria. La soluzione è stata quella di programmare la colonia di naniti che ognuno di noi si porta dietro per riconvertire l'anidride carbonica in aria respirabile, fresca e pulita; è una sorta di fotosintesi clorofilliana vegetale, senza clorofilla, luce e piante--.
Un'altro consigliere, alla fine (me la aspettavo molto prima quella domanda), chiese: --Adam come hai fatto a capire che quel consigliere non era un umano normale, ma un'infiltrato adiano? Nessuno di noi è mai stato in grado di capire la differenza; non si sono mai fatti scrupolo di palesarsi all'improvviso o arrivare non avvisati, perlasciarsi una scia di cadaveri alle spalle--. Era un giovane consigliere, che poi avrei scoperto chiamarsi Simone Ferrari, rilassato e diretto; lo avevo notato durante lo scontro con l'adiano, perché era di quelli che si erano dovuti spostare per lasciarmi passare e mi ero accorto, che, al contrario degli altri, non era stato preso da eccessivo timore, ma anzi, mi aveva osservato con curiosità ed attenzione, preoccupandosi unicamente di lasciarmi campo libero. Alla fine dello scontro aveva guardato l'adiano con un sorriso che mi aveva fatto immaginare che pensasse “bene, bene: allora non siete imbattibili!”; gran bella personalità, pratica ed equilibrata. Mi rivolsi a lui: --non dimenticate che noi vampiri abbiamo sensi molto più estesi dei vostri, ed in particolare la vista, che ci permette di vedere frequenze che vanno dal lontano infrarosso al lontano ultravioletto e che a noi, le persone, oltre che la loro immagine fisica, mostrano anche un'aura elettromagnetica, che cambia in base alle condizioni di salute, allo stato di veglia, di sonno e così via. L'adiano, pur non sembrando malato, aveva una temperatura elevatissima, ma solo al centro della sua pancia, che quando ha provato a scappare, si è diffusa anche al resto del corpo. Stuart, quando è arrivato lo ha scandagliato, come gli avevo chiesto di fare, e ha rilevato un organo supplementare che, come avevo sospettato, è deputato ad accrescere smisuratamente il metabolismo, fornendo energia direttamente ai muscoli; inoltre la sua struttura ossea e muscolare, per supportare tutta quella energia in più, è notevolmente più densa e quindi robusta--.
--A quanto pare non a sufficienza per ammazzare uno schifoso vampiro!--. La voce giungeva dalla porta di entrata, comprensibile ma aliena come la creatura che l'aveva pronunciata. Finalmente incontravo un vero Adiano. Stavo guardando una forma di vita che sarebbe dovuta essere estinta da decine di milioni di anni; il trambusto fra i consiglieri mi diceva che anche per loro era la prima volta che vedevano un adiano reale e che erano abituati a vedere solo gli umani potenziati, loro schiavi. Stavo guardando un dinosauro teropode, simile ad un t-rex, alto due metri, con i tipici occhi a fessura verticale; la postura era maggiormente verticale, rispetto a quella che ci era sempre stata mostrata dai paleontologi e anche la coda (non dovendo equilibrare un corpo particolarmente sbilanciato in avanti) era molto più corta; le zampe anteriori (con delle braccia molto robuste, lunghe e con articolazioni delle spalle spostate verso i lati esterni del busto), avevano alle estremità praticamente delle vere mani, con tanto di pollici opponibili; la testa, allungata, era più rigonfia, sicuramente a causa di un cervello molto più sviluppato; le fauci anche se allungate e piene di denti aguzzi, erano funzionali all'emissione di suoni articolati, grazie a delle sorta di labbra all'estremità, che permettevano di modulare i suoni, che non andavano dispersi, ma invece direzionati, grazie a delle membrane che chiudevano parzialmente i lati dell'apertura della bocca; ovviamente, avevano sviluppato delle corde vocali, grosso modo simili a quelle umane. Anche gli esseri umani avevano subito una serie di modifiche posturali e fisiologiche simili, per diventare ciò che erano ora.
L'adiano fece alcuni passi verso di me, fissandomi dritto negli occhi, per fermarsi a 2 metri di distanza; avevo osservato il suo modo di muoversi, riconoscendo quel movimento alternato delle terribili lucertole, tanto affascinanti nei documentari e nei film di fantasia, ma tanto inquietanti ora che mi trovavo difronte ad un discendente senziente ed altamente evoluto. I suoi occhi si strinsero leggermente ed accennò quello che era evidentemente un sorriso (!): --credo che tu abbia capito cosa siamo e ora sai anche che non siamo invasori, ma stiamo solo cercando di tornare in possesso della nostra galassia--. Era convinto che le sue parole avessero perfettamente chiuso l'argomento, ma non ero dello stesso avviso: --per essere una specie tanto antica, avete scatenato un bel casino, su presupposti completamente errati, con, peraltro, l'unico risultato di averci fatto incazzare, mettendovi nella condizione di farvi molto male; ma è giusto che ti spieghi perché, secondo la mia modesta opinione, vi sbagliate; prima d tutto, correggimi se sbaglio, avete abbandonato questa galassia circa 65 milioni di anni fa...--, mi corresse: --...53 milioni...--, proseguii: --che è un bel po' di tempo, perdendo i vostri diritti di proprietà; poi, se proprio avevate piacere a tornare a fare visita alla vecchia casa di mamma e papà, e magari anche ad abitarci, bastava dircelo, dato che di pianeti disabitati e adatti, ce ne sono parecchi; inoltre non è carino andare in giro ad ammazzare, complottare, distruggere e dar fastidio ai padroni di casa; ormai siete grandi e dovreste aver cominciato a capire che un minimo di buone maniere, di educazione e rispetto, non può che essere un bene--. Stuart sogghignava, perché non gli era sfuggito che stavo trattando l'adiano come un ragazzino discoletto. L'adiano era però refrattario a quel genere di humor, tanto che scattò in avanti e mi afferrò il collo con una delle sue fortissime mani; stringeva con una forza che avrebbe ridotto in poltiglia un essere umano, ma io ero ero passato nella condizione iper-fisica7 e in quel momento la sua stretta non riusciva neanche a stringere una singola cellula. Stuart, ancora una volta, riassunse perfettamente la situazione: --non imparano mai Adam...--; mentre lui pronunciava quelle parole, afferrai con la mia mano destra il suo polso, strinsi e, fratturando le sue ossa, resistenti come la più resistente lega metallica nota, staccai la sua mano dal mio collo: --no, Stuart, non c'è proprio verso...--; il “volto” dell'adiano era stravolto sia dal dolore che dalla sorpresa; tentò di allontanarsi, ma glielo impedii, tenendolo fermo in quella posizione ed anzi lo attirai a me; quando la sua faccia fu a meno di cinque centimetri dalla mia, gli chiesi: --decidi, qui e subito: estinzione o convivenza?--; il silenzio era assoluto e la risposta definitiva: --le razze inferiori devono soccombere e voi tutti verrete cancellati--. Mentre lui emetteva la sentenza definitiva per la sua razza, mi ero consultato telepaticamente con Bimba per sapere se qualche genere di comunicazione da o per il pianeta fosse stata intercettata dai sensori della Guardiano II e mi era stato confermato che nessun genere di comunicazione era riusciti a transitare, anche se c'erano stati vari tentativi in entrambi i sensi. Proseguì nel suo sproloquio: --dominiamo incontrastati una galassia intera, come potreste sopravviv...--; le parole gli morirono in gola mentre lo uccidevo, piantandogli il dito pollice della mano sinistra nella testa, dopo averlo avvicinato ulteriormente a me; crollò a terra pesantemente, esanime.
Mi rivolsi sia ad Harris che a Radichek: --dobbiamo riuscire a scoprire tutti gli altri adiani, di qualunque natura, sul pianeta, perché entro breve dovremo iniziare la nostra offensiva nei loro confronti ed è necessario evitare che qualunque genere di informazione sui nostri piani possa trapelare; intanto Stuart può fornirvi la posizione di una base occulta non molto lontano da qui, dove presumibilmente si nascondeva anche questo qui...--, indicai l'adiano morto ai nostri piedi, --...Bimba si sta' giusto preparandosi a distruggere la mini stazione in orbita bassa che ci sta transitando sulla testa, che sono sicuro vi era ignota dato che usa un sistema di schermatura molto avanzato, ma che i sensori della GII hanno potuto scoprire per le lievi perturbazioni gravimetriche che la sua massa provoca nel movimento orbitale--; chiesi loro se pensavano di interrogare gli occupanti, ma le loro espressioni mi dissero che no, non erano interessati e facendomi intendere che anche per loro era giunto il momento di agire senza tanti scrupoli. Ricevetti conferma che la mini stazione era stata distrutta. Ora il pianeta era completamente isolato. Harris chiamò a sé una delle guardie all'entrata della sala per consegnargli un mini d-pad con gli ordini firmati da lui e controfirmati da Radichek, che conteneva anche le coordinate dell'ubicazione della base già scoperta; era uno dei nostri d-pad e quindi potevamo aggiornarlo in qualsiasi momento, fossero sopraggiunte informazioni più fresche; diede ordine di andare a distruggere la base e di rastrellare tutto il pianeta in cerca di altri covi.
1In tutti i mondi abitati, si è mantenuta una lingua comune derivata da un'antica lingua terrestre, l'inglese, che grazie alla scolarizzazione capillare è rimasta, salvo poche minime eccezioni, inalterata; ovviamente sono rimaste in uso molte altre lingue e dialetti, che spesso costituiscono seconde e a volte terze lingue planetarie, ma di uso limitato e secondario; quello che invece si è andato creando è una miriade di ortografie diverse, da quelle fonetiche (con regole diverse a secondo dei posti e quindi con visualizzazioni diverse anche per suoni identici), a quelle logiche, semantiche, simboliche. Alla fine parliamo e capiamo tutti una stessa lingua, ma la scriviamo ognuno in maniera diversa e solo grazie a sistemi informatici avanzati (uniti a database enormi, che comprendono ogni lingua scritta conosciuta) possiamo tradurre le parole scritte in qualcosa di intelligibile; comunque non è mai una cosa immediata, visto che si tratta di scannerizzare un testo ignoto, attendere che il programma di conversione riconosca la “lingua” e poi ne faccia la necessaria traduzione.
2 Questo protocollo era stato suggerito da Eva giusto pochi minuti prima, subito prima della partenza per Larissa, proprio in memoria dello scampato disastro quando avevamo incontrato la Flotta del Consorzio Umano; avevo sentito una voce nella mia testa, che poi avevo riconosciuto appunto come Eva, che passata la sorpresa mi aveva spiegato il protocollo; nella stessa maniera avevamo comunicato con Stuart, in quel momento nel reparto di nano-tecnologia, che aveva programmato i sistemi portatili di difesa per adeguarsi al nuovo protocollo; fu Stuart a farci notare che avevamo appena “inventato” la telepatia umana, mai dimostrata prima!
3 Sono armi a proiettile potentissime, capaci di sparare proiettili metallici a velocità enormi, quindi con un'energia di impatto immensamente maggiore rispetto a proiettili a propulsione chimica; un proiettile di questo genere ha l'energia di impatto equivalente a quella di un cannone con carica chimica, ma con le dimensioni di un proiettile di pistola di grosso calibro; il principio di funzionamento si basa sulle forze generate da alcuni elettromagneti posti lungo la canna del fucile che alternativamente attraggono e spingono, sempre più velocemente, in avanti il proiettile metallico; l'energia è data da cariche singole contenute direttamente nei singoli proiettili, generate da isotopi radioattivi fortemente irradianti; un sistema di raffreddamento esterno ad elio liquido in un circuito sigillato, grazie al principio della superconduttività, dà una resa dell'energia emessa vicina al 100%; non esiste materiale conosciuto capace di resistere all'impatto di simili proiettili, a meno che non sia protetto da scudi elettromagnetici almeno di livello 5, che comunque non impediscono alle forze inerziali di fare danni enormi; se mettiamo un bicchiere di vetro dentro un contenitore che non possa essere perforato o rotto da un bastone con il quale lo vogliamo colpire e poi colpiamo con forza il contenitore, questo si sposterà rispetto al bicchiere, che tenderà invece a rimanere immobile, colpendolo con una forza praticamente identica a quella ricevuta dal bastone; non si romperà ma il bicchiere riceverà comunque un impatto molto forte che lo manderà in pezzi; ecco perché anche lo scudo elettromagnetico di livello 5, pur impenetrabile, non garantisce la salvezza di ciò che tenta di proteggere; io ero rimasto illeso grazie allo scudo di livello 10+, che essendo di fatto una bolla di spazio sfasata nello spazio B, quello in cui si transita per i viaggi iperspaziali con la Guardiano II, mi ha posto in uno spazio dove l'inerzia non esiste e dove quindi l'impatto del proiettile non causa trasmissione di energia cinetica, motivo delle forze inerziali nello Spazio A.
4 In un momento di calma ed intimità Eva mi descrisse la scena: camminavo nella sala guardando i vari consiglieri in maniera del tutto casuale; il mio corpo si tendeva di più, maggiore era l'intensità dell'emozione; non era una tensione rigida ma dinamica, un diventare più decisi i movimenti e le parole, scandite e precise. Ma la cosa più spaventosa erano i miei occhi, che diventavano durissimi, si socchiudevano leggermente e penetravano fino nell'anima chi veniva fissato. Eva mi ha poi fatto vedere una scena registrata dal sistema di sicurezza della Sala del Consiglio: ero io, mi riconoscevo, ma ero trasfigurato nell'intensità del mio monologo e perfino io, nell'osservarmi, ero intimorito. Un attore consumato non avrebbe potuto fare di meglio per essere convincente e pressante. Perfetto!
5 Velocità e forza non sono direttamente proporzionali, perché la velocità finale viene condizionata da altri fattori, come attrito dei piedi al suolo, resistenza dell'aria, attrito interno dei muscoli e delle articolazioni e così via; fino al 25% della forza usata può andare persa, trasformandosi in calore e non trasformarsi in velocità; maggiore è la velocità, maggiori sono le dispersioni.
6N.d.A. Ho deciso di utilizzare le parentesi quadre, per fare commenti che non è chi parla in quel momento a fare. In questo caso, ad esempio, riporto le parole di Stuart ma è Adam che commenta, dato che è lui che racconta tutta la storia.
7 Lo avevo visto arrivare e sapevo che il SDP non sarebbe intervenuto, perché troppo lento rispetto a quello che sarebbe stato interpretato come un colpo d'arma da fuoco e di una misura che non era compatibile con un'arma da taglio; in effetti era il caso, a scanso di ogni rischio, se qualcuno di meno forte di me avesse usato l'SDP, di tarare il sistema di difesa per intervenire in difesa anche di attacchi fisici.

Nessun commento:

Posta un commento

In linea di principio, una storia di fantascienza si legge e basta; piace oppure no, ma se volete fare dei commenti siete liberi di farlo; vale quanto detto in "parole in libertà": le opinioni in quanto tali sono sempre personali e mai possono essere ritenute assolute, quindi calma e rispetto.