Entrammo
nella Guardiano II; lasciai Bimba fare le presentazioni: --questa è
la sala comando, con le consolle di navigazione, tattica, ingegneria,
comunicazioni e supporto vitale. Sono tutte intercambiabili e...
resteranno nella maggior parte del tempo inutilizzate, dato che viene
utilizzato un sistema di controllo neurale con vista e sensori in
soggettiva tele-operato; è così che ho annullato il vostro attacco,
anche se prima ho lasciato che procedesse per qualche secondo, tanto
per dimostrarvi l'inutilità delle vostre armi contro le difese della
GII; proseguendo, nella parte posteriore si trovano le cinque cabine
equipaggio, biposto e i servizi igienici e mensa; che a secondo dei
momenti svolge anche il ruolo di sala relax, palestra e qualunque
altra funzione utile--. Dato che il giro turistico era praticamente
concluso, mi aspettavo una domanda, che arrivò puntualmente da parte
del tenente Joshi: --forse sono zone interdette, ma non capisco dove
possano essere la sala macchine motori, il generatore di potenza, che
dovrebbe essere enorme, visto il profilo energetico espresso dalla
Guardiano II, bobine per le armi, quelle per gli scudi...--; Bimba lo
interruppe, mi guardò, immagino per chiedermi l'autorizzazione, ma
decise di proseguire comunque: --non c'è nessun segreto
sull'ubicazione, è solo che tutti questi compartimenti non esistono;
seguitemi...--, la seguimmo, attraverso il portello che portava alla
sala della iper-singolarità, per infine guardarla mettersi davanti
alla sfera a raggi che racchiudeva la più grande forza mai creata e
controllata nella nostra galassia, per iniziare una spiegazione di
quindici minuti sul funzionamento energetico a cascata che muoveva
tutto, sulla gestione dei molteplici strati quantici, sulla probabile
portata dell'energia emettibile e su ogni altro aspetto dei sistemi
energetici della strabiliante GII; concluse con l'ultima piccola
sala, adiacente a quella della sfera: --infine questa è la sala dove
vengono prodotte le naniti e dove sono state immagazzinate le scorte
di materiali base da cui creo le naniti stesse e da cui queste
preparano ogni cosa che può servirci; la particolarità delle naniti
consiste nella capacità di manipolare la materia a livello atomico,
assemblando atomo per atomo la struttura necessaria all'oggetto che
stanno costruendo, forzando le forze elettroniche grazie all'energia
che viene fornita loro dal sistema energetico principale...--, indicò
la sfera, --...sto cercando di far creare alle naniti anche tessuti
viventi, ma la complessità è decisamente superiore e i risultati
non sono ancora perfetti, altrimenti potremmo far ricostruire organi
o arti andati perduti in maniera simile a quello che succede ai
componenti della razza vampira quando sono sottoposti ad irradiazione
gamma e adeguatamente alimentati; per ora ci dobbiamo accontentare,
anche se in effetti è un bel accontentarsi: le sensazioni tattili
sono identiche, la capacità e la forza molto superiori; Christine
prova a capire la differenza con una mano e un braccio normale...--;
allungò la sua mano destra a Christine, che la toccò, la girò, per
poi passare al braccio, al gomito ed infine alla spalla; finito
questo esame Christine era stupita e commentò: --deve essere stato
un incidente gravissimo, ma non sento differenze!--; solo in quel
momento mi resi conto che Christine non era presente alle
presentazioni che avevo fatto, nella sala da pranzo della Vendetta,
non essendo un ufficiale superiore e quindi non sapeva “cosa” era
Bimba; aveva pensato che Bimba le facesse sentire la perfezione del
suo arto bionico nano-costruito; rimediò suo padre: --Chris, Bimba è una macchina,
un'intelligenza artificiale quantistica, impiantata in un corpo
nano-costruito, ma sembra ed è una ragazzina splendida, dolce e
straordinariamente intelligente, che ha ideato e creato, insieme al
suo “amico” Stuart, della sua stessa natura, la Guardiano II, per
proteggere le persone che ama, anche se sono sicuro, con il dolore
nel cuore per la morte che questa nave avrebbe potuto arrecare a
tutti noi--. Il Comandante Harris aveva perfettamente colto nel
segno, così in profondità che Bimba era emozionata, con gli occhi
lucidi, provocando in Christine una reazione di forte empatia:
--grazie Bimba; non mi importa della tua natura; tu sei un angelo e
spero che possa accettare le mie scuse per la paura che abbiamo
provocato, senza la quale non sarebbe stato necessario tutto questo;
sei la vittima più grande di tutto questo odio ingiustificato;
nascere per dover distruggere è veramente orribile--. Christine le
asciugò le lacrime e le diede un bacio, come una sorella maggiore
può fare con la piccola di casa, per confortarla. Bimba aveva,
ancora una volta, conquistato il cuore di una persona. Joshi, nel
frattempo si guardava intorno, con gli occhi aperti, non risparmiando
Bimba. Nel giro di poche ore si era ritrovato in un futuro centinaia
o anche migliaia di anni avanti: astronavi minuscole, ma in grado di
distruggere interi sistemi stellari, se non quadranti stellari, ma
che grazie a questo potere potevano anche costruire, manipolare
interi sistemi stellari, per renderli abitabili e sicuri; navi capaci
di viaggiare istantaneamente da un capo all'altro dell'Universo;
intelligenze artificiali potentissime, ma gentili, “umane” e
anche belle; nano-macchine in grado di manipolare la materia fino
all'ordine delle particelle nucleari; era stupito e sorrideva:
vedeva, finita la guerra, un mondo di progresso e pace dischiudersi
davanti a sé, dove le persone, tutte le persone, avrebbero potuto
vivere appieno la propria vita, molto, molto lunga, facendo solo ciò
che più desideravano e senza la paura del futuro. Ma prima c'erano
delle cose da risolvere.
Io
non so se esiste un qualche genere di entità superiore, un dio, una
forza creatrice o chissà cos'altro, ma so senza ombra di dubbio che
esistono il male ed il bene, anche se non credo siano entità viventi
ed assolute; nella maggior parte delle volte è solo una questione di
punti di vista: la tigre che uccide la gazzella non è maligna, ma
agisce per sopravvivere, è la sua natura e il suo istinto le dice
che è bene; ma certamente la gazzella, in maniera del tutto
istintiva, pensa che la tigre sia il male; nel mondo
dell'intelligenza e della coscienza, il male, come avevo avuto modo
di conoscere, era sempre la mancanza di rispetto che una persona,
qualunque fosse la sua natura, aveva per un'altra, che derivava
sempre dalla mancanza di empatia (la capacità di riuscire a capire ed immedesimarsi nei
sentimenti e le emozioni altrui). Anche le creature senzienti
agiscono distruttivamente, ma lo fanno per scelta, per gli interessi
propri o delle persone che hanno intorno e che magari amano; se sono
dotate di empatia, ne soffrono, altrimenti potrebbero persino esserne
felici; nel primo caso non sono realmente cattive e il male che fanno
(credono) ha un fine “buono”, nel secondo fanno del male convinte
di averne il diritto, perché superiori, più importanti, nate per
sfruttare tutto il resto dell'universo e gli esseri viventi che vi
vivono. Esiste una via di mezzo, che è quella del male fatto per
ignoranza, di azioni che portano dolore, senza però realmente averlo
voluto fare, solo perché non si sono valutate le conseguenze o non
si è stati in grado di rendersi conto delle conseguenze. Ma cosa si
deve pensare di esseri senzienti che, senza nessun motivo
apparentemente valido e per il semplice motivo di aver scoperto
l'esistenza di altri esseri senzienti, decidono di attraversare
l'abisso spaziale che separa due galassie, per distruggere
definitivamente la vita dell'altra razza? Andromeda è molto più
grande della Via Lattea, le sue risorse sono maggiori e solo una
specie intelligente vi si è evoluta; inoltre, con un tasso di
riproduttività ridottissimo e un arco di vita di centinaia di anni,
popola solo una esigua percentuale dei pianeti abitabili, il che
rende la possibilità di espansione della specie quasi illimitata.
Queste
erano le poche informazioni che i nostri nuovi amici umani aveva
collezionato sugli Adiani (contrazione di Andromediani). Mentre erano
stati comunque costretti a realizzare (con le indicazioni degli
Adiani) le armi che poi avevano scagliato contro di noi, avevano
anche tentato di capire i motivi che aveva comportato l'ideazione di
quella “soluzione finale”; le parole che lo stesso Harris, membro
del governo dell'allora nazione planetaria Larissa, poi capitale del
Consorzio Umano, sentì dalla bocca del Comandante della Forza Di
Dominio Xivriquomik (approssimativa traduzione fonetica del nome di
questo popolo), furono: --l'Universo non è abbastanza grande per
ospitare razze inferiori; siete un virus maligno, infestate ogni
singolo angolo della vostra galassia, devastando ogni cosa--. Non
hanno mai dato altre spiegazioni, né profferito altre parole che non
fossero le istruzioni direttamente necessarie alla realizzazione
delle azioni ostili programmate contro noi vampiri; nessun umano ebbe
mai la possibilità di sperare nella propria sopravvivenza, una volta
eventualmente ottenuto il successo, cosa confermata della spietata
eliminazione di ogni singolo individuo eventualmente dimostratosi
inutile o improduttivo; in questi diciassette anni di controllo degli
Adiani sugli umani, oltre alle morti occorse nel primo attacco, erano
stati oltre 10 milioni, equamente distribuiti sui 6 mondi abitati
dalla gente del Consorzio Umano, le persone sommariamente massacrate;
una vera ecatombe, considerando che la popolazione complessiva era
intorno ai 2 miliardi. Il piano di sterminio delle due razze della
Via Lattea, avrebbe portato alla morte di oltre 100 miliardi di
esseri viventi, di cui 99,99% umani e la rimanenza vampiri. Si erano
susseguite azioni di resistenza sia passiva che attiva, ma con
risultati catastrofici, nel primo caso (eliminazione totale della
popolazione da cui erano arrivati gli attacchi), e del tutto
improduttivi, nel secondo (le armi e le capacità difensive degli
Adiani erano insuperabili per i mezzi umani). Ero fermamente deciso
ad impedire quella catastrofe, a qualunque costo. Era lo scontro tra
due branchi di leoni per il dominio e la sopravvivenza; dovevo
dimostrare che il leone alfa ero io, definitivamente. Se avevo dovuto
ristabilire le gerarchie del potere nella galassia, quando ero salito
a bordo della Vendetta, ora avrei dovuto ristabilire la gerarchia del
potere nell'Universo, anche se sospettavo che non sarebbe stato
altrettanto facile che con gli umani del Consorzio.
Avevo
la netta impressione che le armi del Consorzio fossero state fornite
dagli Adiani esattamente nella quantità e nella misura strettamente
necessaria a farci fuori, anche se poi avevamo regolarmente frustrato
i loro piani venendone fuori solo leggermente ammaccati (facendo del tutto finta che
i morti su Marte si potessero definire una ammaccatura); il tempismo
con cui le invenzioni di Bimba e Stuart ci avevano permesso, via via,
di salvarci era stato a dir poco spettacolare; questo non toglieva
che fosse realistico pensare che le risorse Adiane fossero molto
maggiori e che le loro azioni fossero state dettate solo dalla
prudenza di non scoprire tutte le carte; era chiaro che temessero più
noi degli umani e che forse un risvolto del loro piano fosse pure che
se non fossero riusciti a farci distruggere dagli umani, la nostra
vendetta avrebbe sicuramente sterminato gli umani, semplificando di
molto il lavoro di sterilizzazione della Via Lattea: in fin dei conti
uccidere 100 miliardi di esseri viventi, stanziati su decine di
pianeti era un lavoro complicato, lungo e molto, molto sporco, per
degli esseri poco numerosi, addirittura meno numerosi dei vampiri. Ma
ora le condizioni erano cambiate e se tutto fosse andato come pensavo
io, i loro piani non si sarebbero mai realizzati.
Arrivammo
su Larissa parcheggiando direttamente sul piazzale antistante al
palazzo del governo, anticipando il resto della flotta del Consorzio,
che sarebbe arrivato entro la settimana successiva; gli Adiani si
erano premurati di scegliere, come “alleati” un gruppo di sistemi
stellari quanto più possibile lontani dalle normali rotte battute da
noi o da umani a noi collegati; infatti il sistema solare di Larissa
era praticamente dalla parte opposta della Via Lattea e la mediana
che idealmente congiungeva i due sistemi passava quasi direttamente
per il centro della nostra galassia; questo assicurava che nessun
genere di informazione potesse giungere a noi da sensori di
rilevamento di qualsiasi genere; distruggere 4 sistemi stellari per
ottenerne le materie prime per la flotta, i materiali radioattivi e
ogni altro genere di bisogno, era stato un lavoro rumoroso (a livello
energetico) e sporco (un'immensa nuvola di detriti aleggiava in tutto
quel settore galattico); nessuno si era accorto di nulla. Ecco perché
la flotta del Consorzio avrebbe impiegato tutto quel tempo. Inoltre
un fattore che ci aveva indotti a sbrigarci era che gli Adiani si
aspettavano un rapporto sull'esito dell'operazione entro 3 giorni e a
quella data avrebbero scoperto che le cose avevano preso una piega
diversa; dovevamo fare i nostri piani entro e non oltre due giorni e
metterli in atto prima che gli Adiani potessero fare qualunque cosa. Nel
frattempo avevo inviato un messaggio criptato su Marte affinché
inviassero, con un equipaggio di soli vampiri, la Guardiano I su
Larissa; non era mancanza di fiducia negli specialisti umani, ma
avevo deciso di non coinvolgere esseri umani; era una questione
“personale” Adiani/Vampiri e se ci sarebbero dovute essere
vittime, solo di quelle due specie sarebbero dovute essere; la GI
sarebbe stata lì in serata, così avremmo potuto apportare le
modifiche necessarie e lasciarla a difesa del pianeta e della sua
popolazione; mentre atterravamo Stuart stava giusto finendo di
spiegare che genere di migliorie ci saremmo potuti aspettare:
--mentre Bimba si prendeva cura del Tenente Christine Harris, ho
creato una colonia di naniti che porterà la GI ad un fattore 10 di
miglioramento, vale a dire sarà dieci volte più potente, veloce,
protetta; saranno installati anche dei sistemi neuronali di tipo più
avanzato, con un interfaccia di collegamento a contatto, un piccolo
casco da applicare sulla testa dell'operatore; mi occuperò io stesso
delle operazioni di intelligenza artificiale a bordo della GI; la GI
non sarà neanche paragonabile alla GII, ma avremmo bisogno di più
tempo per ricostruirla praticamente da zero; comunque credo che sarà
più che adeguata alle nostre esigenze. Vi saprò dire quanto
adeguata quando avrò potuto esaminare i residui energetici delle
armi Adiane.
Il
portello della GII si aprì su una scena di distruzione assoluta:
solo pochi edifici erano intatti; ma subito notai che non vi erano
macerie in giro ma solo scheletri abbandonati di edifici; il
Comandante Harris mi affiancò sullo scalino della scaletta di
uscita: --non ci hanno permesso di ricostruire niente; avevamo altro
da fare, ci hanno sempre detto; molta gente vive in ricoveri di
fortuna e in condizioni veramente pessime, dato che anche ogni
servizio è andato sostanzialmente distrutto--. Mi indicò la
direzione del palazzo del governo; non feci commenti, ma ero
decisamente di malumore.
Nella
GII rimasero Christine, Joshi, Bimba e Stuart, per portare avanti la
ricostruzione delle gambe della figlia di Harris e seguire la nuova
colonia di naniti; il comandante Harris avrebbe fatto l'operazione in
un altro momento.
Entrammo
nel Palazzo del Governo da una grande porta metallica dorata, incisa
di bassorilievi e testi che ne descrivevano le immagini; sicuramente
le immagini alludevano a qualche evento storico importante, ma pur
tentando di capire la loro natura, mi fu impossibile a causa della
lingua usata o dovrei dire della lingua scritta usata, del tutto
incomprensibile1;
la porta era sorvegliata da quattro guardie armate, due per lato; le
uniformi erano elaborate, ma via via che mi avvicinavo a loro mi resi
conto che erano abbastanza rattoppate, in maniera molto abile, ma
evidente; dopo aver ricevuto il saluto più perfetto e sincronizzato
immaginabile (in fondo quei soldati stavano vedendosi passare davanti
il numero due del governo del Consorzio e loro ufficiale militare
massimo e la leggenda vivente e numero uno del popolo vampiro); mi
resi conto che erano anche molto giovani, immagino perché quelli più
esperti fossero tutti imbarcati sulle navi della flotta; il ruolo
delle quattro guardie era solo di rappresentanza, perché se la
flotta umana avesse fallito e una flotta vampira avesse attaccato il
pianeta, neanche i più esperti e coraggiosi soldati umani avrebbero
potuto fare nulla. Entrammo in un salone, che nei tempi migliori era
sicuramente stato magnifico, ma che ora era spoglio e malandato (si
notavano varie crepe nell'intonaco ed era urgente una bella mano di
pittura), anche se pulito e ordinato; percorsi pochi metri ci
trovammo davanti ad una porta di altezza normale ma a doppia anta,
che dava direttamente in una sala semicircolare a gradoni, come un
teatro classico, rivolti verso una sorta di palcoscenico ai cui lati
si trovavano due lunghe panche; Harris mi spiegò la funzione della
sala, chiamata infatti teatro: --in questo teatro si svolgono le
riunioni del governo, le votazioni e qui avvengono i resoconti delle
attività militari e di governo; veniamo convocati qui quando gli
Adiani devono comunicarci qualche cosa; ho visto morire molti
colleghi e amici, per mano degli Adiani, spesso perché venivano
rilevati ritardi minimi nei programmi di sviluppo e realizzazione;
altre volte per dare “stimoli ed esempi”; altre volte per puro
capriccio. Ogni volta che gli Adiani ci convocano, muore qualcuno;
l'unico dubbio è nel vedere “chi” subirà quella sorte--. Avevo
notato che il pavimento era ricoperto da moltissime chiazze di
sangue, il che era strano, dato che il sangue è una soluzione
acquosa e basta dell'acqua, calda se il sangue è rappreso, per
ripulire; domandai ad Harris, se ne conosceva il motivo: --non è
ovvio? Serve affinché ci si ricordi degli errori commessi e affinché
ci sia sempre chiaro e presente chi comanda; anzi, chi è il
“padrone”--. Fuori dal suo ambiente naturale, il ponte di comando
della sua nave, Harris aveva perso molta della sua sicurezza, o
magari, non più immerso nelle operazioni e nella direzione della sua
flotta, la sua mente veniva assalita da pensieri diversi; ora vedevo
l'uomo, quell'uomo che aveva perso quasi tutta la sua famiglia, tutto
il suo mondo e che quasi aveva perso la speranza nel futuro. Quel
momento di sconforto finì subito, dimostrando la tempra di Benjamin
Harris, Comandante in Capo della più straordinaria flotta spaziale
mai vista, orgoglioso padre di una splendida e coraggiosissima figlia
e ora mio amico: --bene Adam siamo qui per fare un lavoro;
facciamolo!--; afferrò il comunicatore che portava sempre alla
cintura e parlandovi dentro: --sono il Capo di Stato Maggiore Harris,
convoco d'urgenza il Consiglio Grande!--; chiuse la comunicazione, si
sedette in cima alla panca di destra, indicandomi la poltroncina
vicina a lui, mettendomi in guardia per l'immediato futuro: --ora
dobbiamo aspettare che tutto il consiglio si riunisca; i colloqui non
saranno né facili, né brevi; non escludo che qualche consigliere
tenti di spararti, né che, addirittura, tenti di avvisare gli
Adiani; dovresti attivare le tue difese e se possibile qualche
sistema di intercettazione delle comunicazioni in uscita dal
pianeta--. Gli diedi conforto: --il sistema di difesa personale, il
SDP è sempre attivo al livello uno, che significa che ricerca e
scannerizza l'ambiente per ogni minaccia possibile, nel raggio di 5
chilometri; se dovesse rilevare un coltello, un proiettile, un
missile o anche un raggio di energia, diretto nella mia direzione,
passerebbe allo stadio necessario a rendere lo scudo personale
impenetrabile, fino al livello 10+, identico nella sua
impenetrabilità a quello della Guardiano II2;
ho riprogrammato il sistema perché estenda lo scudo anche a te;
l'unica accortezza, affinché il livello 10+ possa essere esteso,
essendo sferico, è che tu sia entro i cinque metri da me; per gli
altri la distanza non ha importanza e permettono di vedere
all'esterno; a proposito delle comunicazioni in uscita dal pianeta,
sono impossibili dal momento stesso che siamo rientrati nello spazio
A--. Stavo giusto finendo questa spiegazione, che cominciarono ad
arrivare i primi consiglieri; si creò immediatamente un ingorgo
sulla soglia della porta d'ingresso, infatti i primi due che
arrivarono, resisi conto delle mie generalità, si bloccarono, non
permettendo il passaggio agli altri; Harris si alzò in piedi,
avviandosi per alcuni metri verso la porta, dimostrando la sua
libertà di movimento (non era minacciato né forzato da me) e
facendo cenno ai consiglieri, li esortò ad entrare nella sala del
consiglio: --su, avanti, non rimanete fermi lì come statue; ci sono
comunicazioni urgenti da riferire, non abbiamo tempo da perdere--.
Seguitando ad invitare i consiglieri ad entrare, si avvicinò
ulteriormente, fino ad arrivare a mettere una mano sulla spalla del
primo, per poi spingerlo, con decisione seppur con gentilezza verso i
gradoni, destinati ad accogliere tutti i consiglieri; l'ingorgo
cominciò a defluire e salvo piccoli rallentamenti dovuti a
consiglieri più “timidi”, nel giro di pochi minuti, tutti furono
al loro posto; non so se per scelta o per puro caso, l'ultimo ad
entrare fu il Primo Consigliere, che sotto gli occhi di tutti,
attraversò l'intera sala per andarsi a porre presso l'unico posto a
sedere isolato, a metà strada esatta dalle due panche che ospitavano
il Consiglio Piccolo, composto dai ministri e dai rappresentanti dei
compartimenti delle forze armate (servizi segreti, aviazione, marina,
esercito), in tutto 12 persone.
Il
Primo Consigliere Radichek si sedette con una certa titubanza,
trovandosi in imbarazzo in quella situazione del tutto nuova ed
ignota, ma poi prese posto: --il Capo di Stato Maggiore Harris deve
riferire su fatti urgenti--. Fece un cenno ad Harris, che si alzò e
si andò a mettere al centro del palcoscenico, guardò circolarmente
tutti i consiglieri e, iniziando con la formula di rito, riferì i
fatti: --Saluti al Primo Consigliere e Consiglio Grande,
rappresentanti del Popolo del Consorzio: la guerra contro i Vampiri è
finita ed ora è iniziata quella contro gli invasori Adiani...--, un
boato immenso si sollevò dall'intero Consiglio, ma né per me, né
per Harris era una sorpresa; i secondi passavano ma quell'enorme
babele di suoni non tendeva a scemare, aggravata dal Primo
Consigliere che urlava per richiamare all'ordine tutti gli altri; mi
alzai in piedi, facendo calare un po' la confusione, a causa di
quelli che si incuriosirono delle mie azioni, mi avvicinai ad Harris
e gli parlai (urlando) nelle orecchie, suggerendo una linea d'azione;
dapprima mi guardò con stupore, ma poi fece cenno di accettare di
fare quell'esperimento. Mi piantò lì, in piedi, in mezzo al
palcoscenico, si diresse verso la porta d'entrata, dove ora
stazionavano due nuove guardie, pesantemente armate, per strappare ad
una di queste il fucile d'assalto a propulsione elettromagnetica3,
puntarmelo contro e sparare; lo schianto del proiettile, contro il
mio SDP fu spaventoso, ma il proiettile finì letteralmente
nebulizzato dalla potenza dell'impatto, scomparendo in una piccola
nuvoletta incandescente, che andò raffreddandosi e diradandosi
davanti al mio petto, indicando l'esatta posizione dell'impatto.
Harris restituì ad un allibito soldato la sua arma, tornò sul
palcoscenico, affiancandomi e mettendomi una mano sulla spalla, ora
nuovamente facile da raggiungere (l'impatto mi aveva reso invisibile
per alcuni istanti, nascosto dietro una sfera nera, lo scudo), per
poi rivolgersi all'assemblea: --gli Adiani non possono più
distruggerci, né noi né i vampiri; possiamo respingerli o spazzarli
via dall'Universo, è solo una nostra scelta, ma dobbiamo agire con
rapidità ed astuzia, perché la flotta dei vampiri è potentissima
ma piccola e non può essere ovunque per difendere tutti da eventuali
ritorsioni; prima della prossima convocazione dobbiamo aver reso
inerti i loro vascelli e le loro armi e per fare questo dobbiamo
sapere quante e dove sono, e come fare a renderle inermi--. Il come
sarebbe stato decisamente complicato, perché dipendeva dalla
posizione di ogni singola nave Adiana rispetto a pianeti abitati, da
ritenersi ostaggi e dalla potenza delle difese di queste navi. Ora il
silenzio era praticamente perfetto, anche se era evidente una grande
“agitazione” nervosa; lo potevo vedere nei loro occhi, nella
posizione dei loro corpi, contratta e tesa, e nelle mani, che
stringevano ogni cosa a loro portata, diventando bianche, esangui.
Toccava a me.
Mi
portai al centro della sala ed esordii: --la mia memoria risale a
solo poche settimane fa; infatti l'attacco che avete portato contro
il nostro pianeta capitale quindici anni fa mi ha quasi ucciso;
quasi. Quello che siete riusciti a fare è stato distruggermi il
cervello, al punto che la mia memoria è andata irrimediabilmente
persa; per quindici anni ho vissuto una vita normale, incosciente
della mia identità e della mia natura; proprio mentre sono stato
rintracciato da mia sorella e dalla mia attuale moglie, un vostro
sicario mi ha colpito a tradimento, amputandomi una gamba; durante
un'ulteriore scontro ha colpito con i vostri proiettili isotopici Eva
Ivanova e Gloria Nemec, direttamente in testa, ma siamo tutti
sopravvissuti, escluso il vostro killer; abbiamo deciso di tornare su
Marte, ma subito dopo il nostro arrivo siamo dovuti decollare
d'urgenza, a causa degli effetti della polvere isotopica; giusto il
tempo di raggiungere l'orbita e Marte ci è esploso davanti agli
occhi; sono morte migliaia di persone, precisamente migliaia di
esseri umani; abbiamo tentato di interrogare i due vostri
rappresentanti, ma hanno perso la vita quando l'onda d'urto
dell'esplosione di Marte ha colpito la Guardiano I; una delle vostre
navi è andata distrutta, l'altra è fuggita verso Alpha Centauri;
era nostra intenzione seguirla con la Guardiano II, per vedere se era
possibile capire chi potessero essere i mandanti di tutti quegli
attacchi, ma, durante il viaggio inaugurale della GII, in direzione
opposta, ci siamo imbattuti nella vostra flotta; ho dovuto decidere
di distruggere la vostra ammiraglia e riportare a più miti consigli
il comandante della flotta, il Comandante Harris; solo dopo varie
divertenti scenette, durante le quali sono stati portati vari
attacchi omicidi nei miei confronti, oltre che nei confronti delle
altre persone che erano con me, sono finalmente riuscito a
parlare..., anzi, a comunicare, con il Comandante Harris, riuscendo
alla fine a sapere tutta la verità. Perché vi racconto tutto
questo, dato che sicuramente siete già stati informati, esclusi gli
sviluppi più recenti? Perché fino agli sviluppi più recenti,
rispetto ad ora, stavo arrivando alla conclusione che l'unica maniera
per interrompere gli attacchi, le minacce e le morti sarebbe stata
quella di sterminarvi; tutti, fino all'ultimo uomo, donna e bambino.
Ma ora so che i responsabili sono altri, che hanno causato
distruzione, morte e dolore ancora maggiori a voi; inoltre vi sto'
dimostrando che abbiamo frustrato ogni singolo attacco, con mezzi
nettamente superiori, sia fisici, che tecnologici e scientifici...--,
durante tutto il mio discorso, avevo avuto un atteggiamento
discorsivo, didascalico, anche se le situazioni che andavo
raccontando e ricordando erano memorie personali, fortemente emotive
e avevo lasciato che le mie emozioni trasparissero completamente, dal
dolore per la morte di tanta gente, alla rabbia che questo suscitava,
alla furia omicida che era venuta fuori ogni volta che ricordavo i
rischi delle persone della mia famiglia e dei miei amici, provocando
attimi di forte spavento nei consiglieri4;
ma ora cambiai tono, i miei occhi non vagavano più in giro, ma si
puntarono su di un consigliere in particolare, l'unico che era
rimasto sempre impassibile, --...a causa della follia, della
megalomania e del panico che noi vampiri abbiamo causato nel popolo,
ma forse solo nei dirigenti, Adiani...--, mi avvicinai alla parte di
balaustra più immediatamente vicina al consigliere a cui stavo ora
parlando, --...che solo perché rappresentiamo per loro una vaga,
remota, potenziale minaccia, hanno deciso di sterilizzare l'intera
Via Lattea. C'è solo un piccolo problema; se proprio dobbiamo
ridurre tutto al concetto naturale che prevede che debba sopravvivere
solo il più forte...--, appoggiai le mani sulla balaustra, in legno
ma rinforzata da strisce di metallo, decorative ma robuste e divelsi,
spezzandola, tutta la sezione di fronte a me, scaraventandola dietro
di me, dall'altra parte della sala, avanzando di un passo e facendo
il vuoto dei consiglieri in quella sezione dell'emiciclo, --...gli
Adiani sono destinati all'estinzione, perché sanno perfettamente
qual'è la razza dominante...--, seguitai ad avanzare, salendo gli
scalini, ormai deserti, fermandomi sull'ultimo libero, davanti al
consigliere che avevo preso di mira, --...quindi, ora voglio sapere
solo perché, visto quello che ci state facendo, non dovrei decidere
di cancellare l'intera galassia di Andromeda dall'Universo?--;
mentre la mia voce emetteva l'inflessione interrogativa, il
consigliere, ormai in preda al terrore, tentò di scappare,
muovendosi verso destra e indietro; il suo movimento fu
spaventosamente rapido, almeno dieci volte quello che qualunque
essere umano avrebbe mai potuto fare; ma io ero già lì; non lo
toccai e infatti lui tentò di evitarmi, scartando verso sinistra,
avvicinandosi alla parete di fondo del teatro, per poi schizzare
ancora verso sinistra per completare la manovra di allontanamento da
me; ero di nuovo lì, immobile, guardandolo dritto negli occhi. Ora
si fermò anche lui; aveva capito che non sarebbe mai riuscito a
sfuggirmi correndo. Passò al piano B, tentando di colpirmi con un
diretto destro, che schivai semplicemente, spostandomi verso la mia
destra; retrasse il braccio, per tentare con gancio, dato che
nell'essere andato a vuoto si era leggermente sbilanciato in avanti,
accorciando la distanza; mi tirai indietro, mandandolo ancora a
vuoto, ma questa volta era pronto e riuscì a mantenere meglio
l'equilibrio; mi finì quasi di fianco e tentò di sfruttare la
situazione, mettendomi il braccio destro intorno al collo; iniziò a
stringere con tutta la forza di cui disponeva, afferrandomi con
l'altra mano il mio polso sinistro, per impedirmi di usarla contro di
lui; era una posizione potenzialmente letale per me, perché ero
completamente bloccato; il mio braccio destro era bloccato tra la
parete ed il suo corpo; neanche con le gambe avrei potuto fargli del
male dato che mi stava completamente incollato addosso. Forse lo
sapeva anche lui, ma io avevo dimostrato di essere più veloce e in
fisica se un corpo di massa simile si riesce a muovere più
velocemente, significa che è stata usata una quantità di energia
maggiore e se questa energia è sviluppata da sistemi motori come dei
muscoli, significa che chi possiede quei muscoli è più forte; la
mia velocità era approssimativamente 10 volte la sua, quindi ero
oltre 10 volte più forte di lui5.
Appoggiai il gomito destro contro la parete e spinsi; mi allontanai
dalla parete, nonostante lui avesse iniziato a spingermi contro la
parete con la sua gamba sinistra; dopo aver ruotato il gomito per
portare la mia mano in alto, quasi all'altezza della mia spalla,
seguitai a spingere, ora con la mano, e ormai ero con il braccio
disteso. A quel punto diedi uno strattone con il polso sinistro
ruotandolo in senso antiorario, mi liberai dalla sua mano sinistra,
afferrai il suo polso destro da sopra e tirai prima verso l'alto e
poi, con un movimento circolare sopra la spalla, verso davanti; con i
piedi ben piantati a terra e la mano appoggiata alla parete, avevo
una stabile e potente posizione di equilibrio e così lui volò sopra
di me come se mi fossi tirato via una giacca appoggiata sulla spalla
per buttarla sopra un divano. Spostai il mio piede destro in avanti
di mezzo passo, per avere un punto di appoggio, e sempre tenendo il
suo polso, lo “accompagnai” a terra. Lo schianto fu tremendo; i
piedi, le caviglie ed il bacino andarono distrutti nell'impatto,
mentre la spalla destra si slogò e i suoi tendini e muscoli si
strapparono. Lasciai il suo polso: avevo dimostrato il punto.
Inoltre, io sapevo che se lo stesso trattamento lo avessi riservato
ad un altro vampiro, questo si sarebbe rialzato illeso. Tutta la
scena, dalla fuga a lui disteso a terra era durata pochi secondi, ma
nessuno dei consiglieri si era perso un singolo “fotogramma”.
Tornai
al centro del salone, mentre arrivavano dei dottori, chiamati
sicuramente dalle guardie che avevano assistito impotenti al
“combattimento”, e mi rivolsi di nuovo a tutti i consiglieri:
--sapevo che era uno di loro dal momento esatto che l'ho visto
entrare; mi aspettavo degli infiltrati ma non immaginavo che fossero
umani potenziati. Questo non cambia niente; loro sono i nostri
nemici, voi vittime; noi siamo l'ultimo errore che hanno compiuto--.
Ricominciò
la confusione di voci, ma questa volta non erano voci di protesta, ma
i consiglieri cercavano di farmi ogni domanda che veniva loro in
mente. Il Primo Consigliere Radiceck batté le mani e riuscì a
riportare un minimo di ordine. In quel momento entrò nella sala
Stuart, con al seguito un sistema multimediale, con il quale
intendevo mostrare le immagini del nostro incontro con la flotta
umana. Stuart si fermò un paio di metri oltre l'entrata della sala,
si fermò, sorrise a tutti, per poi spostarsi da una parte per far
passare i medici che avevano soccorso l'adiano con cui mi ero
scontrato. Stuart sapeva tutto quello che era successo, grazie al
sistema telepatico artificiale e quindi sapeva chi era quel
personaggio, ma il suo sguardo era rivolto ad analizzare la struttura
anatomica e fisiologica dell'adiano, grazie ad un sistema di
diagnostica ed analisi, che sia lui che Bimba sia erano fatti
“installare” dai naniti, mentre io facevo il mio numero davanti
al Consiglio; dopo alcuni secondi la barella completò il suo
transito, ma Stuart rimase in leggera astrazione, assorbendo i dati
per una successiva elaborazione e tornò ad addentrarsi nella sala.
Spiegai quello che stavo per mostrare loro: --vi presento Stuart,
Sistema Tattico Universale, Intelligenza Artificiale Quantistica
impiantata in un corpo realizzato da una colonia di nano-macchine
create appositamente dalla prima i.a., Bimba, ora impegnata a
reimpiantare le gambe al Tenente Christine Harris, figlia del qui
presente Comandante Harris, con arti nano-costruiti; Bimba e Stuart
hanno ideato, progettato e realizzato l'astronave di Classe Universe
(mi ero inventato la classificazione lì per lì e infatti Stuart mi
guardava, sogghignando al mio colpo di teatro), Guardiano II, di cui
ora vi mostrerò le caratteristiche principali. Premetto che la
dimostrazione non ha lo scopo di intimidirvi, ma quello di
dimostrarvi che abbiamo i mezzi per rispedire i nostri cari amici
Adiani, o meglio i loro servi umani potenziati, nella loro galassia;
mi auguro di riuscire a guadagnarmi la vostra incondizionata fiducia
e di portare i nostri rapporti ad un livello di collaborazione e
amicizia--.
Stuart,
che veniva guardato con evidente stupore da tutti i consiglieri, che
mai si sarebbero immaginati di trovarsi difronte una cosa del genere,
approntò il sistema multimediale al centro della sala, venne verso
di me, sistemandosi tra il Comandante Harris ed il Primo Consigliere
Radichek, ma invece di far partire le immagini, girò dapprima la
testa verso quest'ultimo, aggrottando leggermente le sopracciglia;
ormai conoscevo abbastanza bene Stuart e mi resi conto che c'era il
serio rischio che i prossimi minuti potessero essere abbastanza
imbarazzanti; Stuart si girò a mezzo verso il Primo Consigliere e
guardandolo dritto negli occhi, gli sorrise e poi: --ho conosciuto
suo figlio, signor Radichek; vorrei ringraziarla, perché i suoi
ripetuti tentativi di assassinarci 6[hai,
ci siamo, senti che tono!], ci hanno consentito di migliorare i
nostri sistemi difensivi e di testarli. Mi auguro che il periodo
punitivo che il Ministro della Guerra Harris ha inflitto a quel caro
ragazzo, possa essere di gradimento a lei e di giovamento a lui, che
magari ne ricavi un insegnamento per il proseguimento della sua vita
lavorativa. Appena possibile, ma ci sono cinque anni di tempo, mi
preoccuperò io stesso di andare a ringraziarlo--; Stuart tese la
mano al Primo Consigliere, che al momento non aveva voluto trattare
per quel grado, al contrario di come aveva fatto con Harris che aveva
appellato con il più alto dei suoi gradi (dimostrando a chi andava,
al momento, il suo maggior rispetto), che reagì di puro istinto,
allibito, stringendo la mano tesa di Stuart. Il Primo Consigliere
recuperò un minimo di aplomb guardando il Comandante Harris, che con
rapidità e decisione allungò, passandoglielo, un d-pad, in cui
erano riassunti gli avvenimenti del suo incontro con noi, compreso
l'episodio nella cucina della Vendetta, con il fu Tenente Comandante
Radichek. Harris, che avendo seguito il discorso di Stuart si era
preparato, disse: --...la parte evidenziata...--; il Primo
Consigliere portò gli occhi sulle righe in questione, lesse con
disappunto ed evidente irritazione, appose le sue impronte subito
sotto a quelle del Comandante Harris, confermando e associandosi a
quelle decisioni; riconsegnato il d-pad ad Harris, lo guardò e, con
nostra sorpresa, gli disse: --ben fatto Benjamin--. Erano le parole
di un amico ad un altro, fidatissimo, che non ha niente da obiettare
per la punizione inflitta ad un figlio teppista, evidentemente
irrecuperabile.
L'espressione
di Stuart mi disse che forse il signor Radichek era diventato il
Primo Consigliere Radichek, ma ora non fece commenti e attivò il
sistema multimediale; l'intera sala si trasformò in un ambiente
olografico infinito; nessuna delle persone lì presenti era visibile,
perché veniva creato un mascheramento che ne eliminava la traccia
visibile; eravamo in una soggettiva esterna alle astronavi della
Flotta, ma vicino alla GII, così da rendere visibili tutte le navi,
poi la visuale andò allontanandosi, per andare a fermarsi ad una
distanza equivalente tra la Vendetta, in testa alla Flotta, e la GII;
già mentre la visuale cambiava la Vendetta e il resto della flotta
cominciarono ad emettere i loro raggi di energia più potenti, flussi
di protoni accelerati quasi alla velocità della luce, che sembrarono
colpire la piccola GII, che però se ne rimase lì tranquillamente
illesa, imbozzolata nella sfera dello scudo 10+; passarono alcuni
secondi e dalla superficie della sfera dello scudo della GII
partirono dei sottili raggi, a gruppi di tre, diretti ad ogni
astronave della flotta umana, che smise immediatamente di emettere i
raggi di protoni: i raggi emessi dalla GII avevano disattivato, senza
distruggerli, i sistemi di comando della navigazione interstellare,
navigazione locale e armi, creando un sovraccarico energetico nei
sistemi, che aveva fatto scattare gli interruttori di sicurezza
presenti nelle apparecchiature umane, sicuramente ben progettate.
Tutta la scena era stata spiegata da Stuart, nei dettagli, ma un
consigliere aveva notato qualcosa di strano: --salve, sono il
consigliere Parminder; non ho capito come la Guardiano II abbia
potuto reagire, se eravate tutti sulla Vendetta--. Stuart rispose:
--semplice; Bimba è sempre stata in collegamento iper-spaziale
diretto bi-direzionale con la GII, che per altro attiva le sue difese
in maniera automatica, e nel momento che ha sentito l'attivazione
degli scudi 10+, ha consultato i sensori tattici, individuato e
analizzato i sistemi di navigazione e delle armi, per poi approntare
la risposta necessaria; avevamo deciso già prima di salire sulla
Vendetta che non avremmo intrapreso azioni letali--. Un altro
consigliere parlò: --consigliere Noder: non ho visto la
Potenza...--. Si riferiva all'ammiraglia della flotta; Stuart
sembrava in imbarazzo, perché non rispondeva, ma alla fine si
decise: --vi mostro le immagini, che sono allegate al rapporto del
Comandante Harris...--; si vide il raggio blu emesso dalla GII prima
impattare con un leggero sfarfallio sugli scudi della Potenza e poi,
come se fossero inesistenti, passare oltre, colpire lo scafo ed
iniziare a tagliare in due la nave, che cominciò ad aprirsi,
piegandosi in fuori leggermente. Il raggio completò il
dissezionamento in 30 secondi e si disattivò, mentre le due parti si
andavano allontanando, lasciandosi dietro solo gli oggetti che erano
all'interno della nave non fissati, perché il raggio non aveva
spezzato nulla di quello che aveva incontrato, ma lo aveva tagliato
in maniera netta e pulita. Nella sala, salvo alcune imprecazioni a
bassa voce, regnava un silenzio raggelato. Harris intervenne: --sono
Harris: nessuno si è minimamente fatto male, perché siamo stati
avvisati per tempo e ci si siamo potuti rifugiare nelle zone
sicure--. Un terzo consigliere, che non si presentò, chiese: --cos'è
quell'alone intorno alla Potenza?-- e Stuart: --è un campo di
contenimento per evitare che eventuali dispersioni di atmosfera
potessero creare pericolo ai membri dell'equipaggio--.
Stuart
riprese la parola: --vorrei mostrarvi l'attacco che abbiamo subito
dentro la nave ed in particolare l'effetto degli scudi 10+; è lo
stesso che ha protetto Adam quando il Comandante Harris gli sparato
contro con il fucile elettro-magnetico, ma così potrete vedere
meglio la sua efficacia, dato che l'attacco è durato più a lungo--.
L'immagine era in soggettiva esterna e mostrava il nostro gruppo che
camminava dietro il Tenente Radichek, sboccava nel nodo di
collegamento e spariva dietro gli scudi, mentre iniziava il diluvio
di colpi da varie nicchie precedentemente nascoste; i colpi
rimbalzavano indietro e colpivano le pareti più volte, per poi
cadere a terra dopo aver perso completamente la loro energia
cinetica; una finestra separata mostrava la soggettiva di Bimba
all'interno della bolla: nessun suono, nessun movimento. I proiettili
smisero di colpire gli scudi e gli scudi sparirono; riapparimmo tutti
e le immagini si interruppero, insieme all'ambiente olografico,
facendo ricomparire la sala del consiglio e tutti i consiglieri,
visibilmente impressionati. Si susseguirono altre domande, tipo “come
aveva potuto Bimba comunicare con la Guardiano II attraverso lo scudo
10+”, che diede modo a Stuart di accennare all'uso dei cunicoli
iperspaziali, oltre che per la navigazione, anche per le
comunicazioni nave-equipaggio, persona-persona, per il trasferimento
energetico, che per esempio alimentava l'SDP.
Oltre
che curiosi dimostrarono di essere anche perspicaci quando un altro
consigliere, che non si presentò (i formalismi erano passati in
secondo piano), prese la parola: --immagino che il rifornimento
d'aria prenda la stessa strada...--; Stuart lo dovette, però,
contraddire: --avremmo potuto anche fare così, ma ci sono alcuni
problemi. Uno, che traferire materia senza un sistema propulsivo,
attraverso i cunicoli, è difficile, perché il passaggio da e per lo
Spazio B offre una certa resistenza, che con una astronave è facile
superare, ma con dei gas invece no; inoltre se il sistema di
sostentamento vitale della GII manda aria fresca ad una persona
isolata, deve anche recuperare, per smaltirla, quella viziata e
questo significa due cunicoli che passano vicini l'uno all'altro, con
il rischio che si intersechino, collassando e mettendo fine al
rifornimento d'aria. La soluzione è stata quella di programmare la
colonia di naniti che ognuno di noi si porta dietro per riconvertire
l'anidride carbonica in aria respirabile, fresca e pulita; è una
sorta di fotosintesi clorofilliana vegetale, senza clorofilla, luce e
piante--.
Un'altro
consigliere, alla fine (me la aspettavo molto prima quella domanda),
chiese: --Adam come hai fatto a capire che quel consigliere non era
un umano normale, ma un'infiltrato adiano? Nessuno di noi è mai
stato in grado di capire la differenza; non si sono mai fatti
scrupolo di palesarsi all'improvviso o arrivare non avvisati,
perlasciarsi una scia di cadaveri alle spalle--. Era un giovane
consigliere, che poi avrei scoperto chiamarsi Simone Ferrari,
rilassato e diretto; lo avevo notato durante lo scontro con l'adiano,
perché era di quelli che si erano dovuti spostare per lasciarmi
passare e mi ero accorto, che, al contrario degli altri, non era
stato preso da eccessivo timore, ma anzi, mi aveva osservato con
curiosità ed attenzione, preoccupandosi unicamente di lasciarmi
campo libero. Alla fine dello scontro aveva guardato l'adiano con un
sorriso che mi aveva fatto immaginare che pensasse “bene, bene:
allora non siete imbattibili!”; gran bella personalità, pratica ed
equilibrata. Mi rivolsi a lui: --non dimenticate che noi vampiri
abbiamo sensi molto più estesi dei vostri, ed in particolare la
vista, che ci permette di vedere frequenze che vanno dal lontano
infrarosso al lontano ultravioletto e che a noi, le persone, oltre
che la loro immagine fisica, mostrano anche un'aura elettromagnetica,
che cambia in base alle condizioni di salute, allo stato di veglia,
di sonno e così via. L'adiano, pur non sembrando malato, aveva una
temperatura elevatissima, ma solo al centro della sua pancia, che
quando ha provato a scappare, si è diffusa anche al resto del corpo.
Stuart, quando è arrivato lo ha scandagliato, come gli avevo chiesto
di fare, e ha rilevato un organo supplementare che, come avevo
sospettato, è deputato ad accrescere smisuratamente il metabolismo,
fornendo energia direttamente ai muscoli; inoltre la sua struttura
ossea e muscolare, per supportare tutta quella energia in più, è
notevolmente più densa e quindi robusta--.
--A
quanto pare non a sufficienza per ammazzare uno schifoso vampiro!--.
La voce giungeva dalla porta di entrata, comprensibile ma aliena come
la creatura che l'aveva pronunciata. Finalmente incontravo un vero
Adiano. Stavo guardando una forma di vita che sarebbe dovuta essere
estinta da decine di milioni di anni; il trambusto fra i consiglieri
mi diceva che anche per loro era la prima volta che vedevano un
adiano reale e che erano abituati a vedere solo gli umani potenziati,
loro schiavi. Stavo guardando un dinosauro teropode, simile ad un
t-rex, alto due metri, con i tipici occhi a fessura verticale; la
postura era maggiormente verticale, rispetto a quella che ci era
sempre stata mostrata dai paleontologi e anche la coda (non dovendo
equilibrare un corpo particolarmente sbilanciato in avanti) era molto
più corta; le zampe anteriori (con delle braccia molto robuste,
lunghe e con articolazioni delle spalle spostate verso i lati esterni
del busto), avevano alle estremità praticamente delle vere mani, con
tanto di pollici opponibili; la testa, allungata, era più rigonfia,
sicuramente a causa di un cervello molto più sviluppato; le fauci
anche se allungate e piene di denti aguzzi, erano funzionali
all'emissione di suoni articolati, grazie a delle sorta di labbra
all'estremità, che permettevano di modulare i suoni, che non
andavano dispersi, ma invece direzionati, grazie a delle membrane che
chiudevano parzialmente i lati dell'apertura della bocca; ovviamente,
avevano sviluppato delle corde vocali, grosso modo simili a quelle
umane. Anche gli esseri umani avevano subito una serie di modifiche
posturali e fisiologiche simili, per diventare ciò che erano ora.
L'adiano
fece alcuni passi verso di me, fissandomi dritto negli occhi, per
fermarsi a 2 metri di distanza; avevo osservato il suo modo di
muoversi, riconoscendo quel movimento alternato delle terribili
lucertole, tanto affascinanti nei documentari e nei film di fantasia,
ma tanto inquietanti ora che mi trovavo difronte ad un discendente
senziente ed altamente evoluto. I suoi occhi si strinsero leggermente
ed accennò quello che era evidentemente un sorriso (!): --credo che
tu abbia capito cosa siamo e ora sai anche che non siamo invasori, ma
stiamo solo cercando di tornare in possesso della nostra galassia--.
Era convinto che le sue parole avessero perfettamente chiuso
l'argomento, ma non ero dello stesso avviso: --per essere una specie
tanto antica, avete scatenato un bel casino, su presupposti
completamente errati, con, peraltro, l'unico risultato di averci
fatto incazzare, mettendovi nella condizione di farvi molto male; ma
è giusto che ti spieghi perché, secondo la mia modesta opinione, vi
sbagliate; prima d tutto, correggimi se sbaglio, avete abbandonato
questa galassia circa 65 milioni di anni fa...--, mi corresse:
--...53 milioni...--, proseguii: --che è un bel po' di tempo,
perdendo i vostri diritti di proprietà; poi, se proprio avevate
piacere a tornare a fare visita alla vecchia casa di mamma e papà, e
magari anche ad abitarci, bastava dircelo, dato che di pianeti
disabitati e adatti, ce ne sono parecchi; inoltre non è carino
andare in giro ad ammazzare, complottare, distruggere e dar fastidio
ai padroni di casa; ormai siete grandi e dovreste aver cominciato a
capire che un minimo di buone maniere, di educazione e rispetto, non
può che essere un bene--. Stuart sogghignava, perché non gli era
sfuggito che stavo trattando l'adiano come un ragazzino discoletto.
L'adiano era però refrattario a quel genere di humor, tanto che
scattò in avanti e mi afferrò il collo con una delle sue fortissime
mani; stringeva con una forza che avrebbe ridotto in poltiglia un
essere umano, ma io ero ero passato nella condizione iper-fisica7
e in quel momento la sua stretta non riusciva neanche a stringere una
singola cellula. Stuart, ancora una volta, riassunse perfettamente la
situazione: --non imparano mai Adam...--; mentre lui pronunciava
quelle parole, afferrai con la mia mano destra il suo polso, strinsi
e, fratturando le sue ossa, resistenti come la più resistente lega
metallica nota, staccai la sua mano dal mio collo: --no, Stuart, non
c'è proprio verso...--; il “volto” dell'adiano era stravolto sia
dal dolore che dalla sorpresa; tentò di allontanarsi, ma glielo
impedii, tenendolo fermo in quella posizione ed anzi lo attirai a me;
quando la sua faccia fu a meno di cinque centimetri dalla mia, gli
chiesi: --decidi, qui e subito: estinzione o convivenza?--; il
silenzio era assoluto e la risposta definitiva: --le razze inferiori
devono soccombere e voi tutti verrete cancellati--. Mentre lui
emetteva la sentenza definitiva per la sua razza, mi ero consultato
telepaticamente con Bimba per sapere se qualche genere di
comunicazione da o per il pianeta fosse stata intercettata dai
sensori della Guardiano II e mi era stato confermato che nessun
genere di comunicazione era riusciti a transitare, anche se c'erano
stati vari tentativi in entrambi i sensi. Proseguì nel suo
sproloquio: --dominiamo incontrastati una galassia intera, come
potreste sopravviv...--; le parole gli morirono in gola mentre lo
uccidevo, piantandogli il dito pollice della mano sinistra nella
testa, dopo averlo avvicinato ulteriormente a me; crollò a terra
pesantemente, esanime.
Mi
rivolsi sia ad Harris che a Radichek: --dobbiamo riuscire a scoprire
tutti gli altri adiani, di qualunque natura, sul pianeta, perché
entro breve dovremo iniziare la nostra offensiva nei loro confronti
ed è necessario evitare che qualunque genere di informazione sui
nostri piani possa trapelare; intanto Stuart può fornirvi la
posizione di una base occulta non molto lontano da qui, dove
presumibilmente si nascondeva anche questo qui...--, indicai l'adiano
morto ai nostri piedi, --...Bimba si sta' giusto preparandosi a
distruggere la mini stazione in orbita bassa che ci sta transitando
sulla testa, che sono sicuro vi era ignota dato che usa un sistema di
schermatura molto avanzato, ma che i sensori della GII hanno potuto
scoprire per le lievi perturbazioni gravimetriche che la sua massa
provoca nel movimento orbitale--; chiesi loro se pensavano di
interrogare gli occupanti, ma le loro espressioni mi dissero che no,
non erano interessati e facendomi intendere che anche per loro era
giunto il momento di agire senza tanti scrupoli. Ricevetti conferma
che la mini stazione era stata distrutta. Ora il pianeta era
completamente isolato. Harris chiamò a sé una delle guardie
all'entrata della sala per consegnargli un mini d-pad con gli ordini
firmati da lui e controfirmati da Radichek, che conteneva anche le
coordinate dell'ubicazione della base già scoperta; era uno dei
nostri d-pad e quindi potevamo aggiornarlo in qualsiasi momento,
fossero sopraggiunte informazioni più fresche; diede ordine di
andare a distruggere la base e di rastrellare tutto il pianeta in
cerca di altri covi.
1In
tutti i mondi abitati, si è mantenuta una lingua comune derivata da
un'antica lingua terrestre, l'inglese, che grazie alla
scolarizzazione capillare è rimasta, salvo poche minime eccezioni,
inalterata; ovviamente sono rimaste in uso molte altre lingue e
dialetti, che spesso costituiscono seconde e a volte terze lingue
planetarie, ma di uso limitato e secondario; quello che invece si è
andato creando è una miriade di ortografie diverse, da quelle
fonetiche (con regole diverse a secondo dei posti e quindi con
visualizzazioni diverse anche per suoni identici), a quelle logiche,
semantiche, simboliche. Alla fine parliamo e capiamo tutti una
stessa lingua, ma la scriviamo ognuno in maniera diversa e solo
grazie a sistemi informatici avanzati (uniti a database enormi, che
comprendono ogni lingua scritta conosciuta) possiamo tradurre le
parole scritte in qualcosa di intelligibile; comunque non è mai
una cosa immediata, visto che si tratta di scannerizzare un testo
ignoto, attendere che il programma di conversione riconosca la
“lingua” e poi ne faccia la necessaria traduzione.
2
Questo protocollo era stato suggerito da Eva giusto pochi minuti
prima, subito prima della partenza per Larissa, proprio in memoria
dello scampato disastro quando avevamo incontrato la Flotta del
Consorzio Umano; avevo sentito una voce nella mia testa, che poi
avevo riconosciuto appunto come Eva, che passata la sorpresa mi
aveva spiegato il protocollo; nella stessa maniera avevamo
comunicato con Stuart, in quel momento nel reparto di
nano-tecnologia, che aveva programmato i sistemi portatili di difesa
per adeguarsi al nuovo protocollo; fu Stuart a farci notare che
avevamo appena “inventato” la telepatia umana, mai dimostrata
prima!
3
Sono armi a proiettile potentissime, capaci di sparare proiettili
metallici a velocità enormi, quindi con un'energia di impatto
immensamente maggiore rispetto a proiettili a propulsione chimica;
un proiettile di questo genere ha l'energia di impatto equivalente a
quella di un cannone con carica chimica, ma con le dimensioni di un
proiettile di pistola di grosso calibro; il principio di
funzionamento si basa sulle forze generate da alcuni elettromagneti
posti lungo la canna del fucile che alternativamente attraggono e
spingono, sempre più velocemente, in avanti il proiettile
metallico; l'energia è data da cariche singole contenute
direttamente nei singoli proiettili, generate da isotopi radioattivi
fortemente irradianti; un sistema di raffreddamento esterno ad elio
liquido in un circuito sigillato, grazie al principio della
superconduttività, dà una resa dell'energia emessa vicina al 100%;
non esiste materiale conosciuto capace di resistere all'impatto di
simili proiettili, a meno che non sia protetto da scudi
elettromagnetici almeno di livello 5, che comunque non impediscono
alle forze inerziali di fare danni enormi; se mettiamo un bicchiere
di vetro dentro un contenitore che non possa essere perforato o
rotto da un bastone con il quale lo vogliamo colpire e poi colpiamo
con forza il contenitore, questo si sposterà rispetto al bicchiere,
che tenderà invece a rimanere immobile, colpendolo con una forza
praticamente identica a quella ricevuta dal bastone; non si romperà
ma il bicchiere riceverà comunque un impatto molto forte che lo
manderà in pezzi; ecco perché anche lo scudo elettromagnetico di
livello 5, pur impenetrabile, non garantisce la salvezza di ciò che
tenta di proteggere; io ero rimasto illeso grazie allo scudo di
livello 10+, che essendo di fatto una bolla di spazio sfasata nello
spazio B, quello in cui si transita per i viaggi iperspaziali con la
Guardiano II, mi ha posto in uno spazio dove l'inerzia non esiste e
dove quindi l'impatto del proiettile non causa trasmissione di
energia cinetica, motivo delle forze inerziali nello Spazio A.
4
In un momento di calma ed intimità Eva mi descrisse la scena:
camminavo nella sala guardando i vari consiglieri in maniera del
tutto casuale; il mio corpo si tendeva di più, maggiore era
l'intensità dell'emozione; non era una tensione rigida ma dinamica,
un diventare più decisi i movimenti e le parole, scandite e
precise. Ma la cosa più spaventosa erano i miei occhi, che
diventavano durissimi, si socchiudevano leggermente e penetravano
fino nell'anima chi veniva fissato. Eva mi ha poi fatto vedere una
scena registrata dal sistema di sicurezza della Sala del Consiglio:
ero io, mi riconoscevo, ma ero trasfigurato nell'intensità del mio
monologo e perfino io, nell'osservarmi, ero intimorito. Un attore
consumato non avrebbe potuto fare di meglio per essere convincente e
pressante. Perfetto!
5
Velocità e forza non sono direttamente proporzionali,
perché la velocità finale viene condizionata da altri fattori,
come attrito dei piedi al suolo, resistenza dell'aria, attrito
interno dei muscoli e delle articolazioni e così via; fino al 25%
della forza usata può andare persa, trasformandosi in calore e non
trasformarsi in velocità; maggiore è la velocità, maggiori sono
le dispersioni.
6N.d.A.
Ho deciso di utilizzare le parentesi quadre, per fare commenti che
non è chi parla in quel momento a fare. In questo caso, ad esempio,
riporto le parole di Stuart ma è Adam che commenta, dato che è lui
che racconta tutta la storia.
7
Lo avevo visto arrivare e sapevo che il SDP non sarebbe intervenuto,
perché troppo lento rispetto a quello che sarebbe stato
interpretato come un colpo d'arma da fuoco e di una misura che non
era compatibile con un'arma da taglio; in effetti era il caso, a
scanso di ogni rischio, se qualcuno di meno forte di me avesse usato
l'SDP, di tarare il sistema di difesa per intervenire in difesa
anche di attacchi fisici.
Nessun commento:
Posta un commento
In linea di principio, una storia di fantascienza si legge e basta; piace oppure no, ma se volete fare dei commenti siete liberi di farlo; vale quanto detto in "parole in libertà": le opinioni in quanto tali sono sempre personali e mai possono essere ritenute assolute, quindi calma e rispetto.